L’emittente radiofonica Cadena Cope, quando ha raccontato che il Valencia e il Barcellona utilizzerebbero medici di dubbia reputazione sul tema del doping, probabilmente non pensava di generare il vespaio che ha prodotto.
Vi abbiamo già detto della guerra che è stata dichiarata, e di cosa sia pronto a fare il Barça. Sul tema poi è intervenuto il ministro dello sport Jaime Lissavetzky:
In Spagna, noi prendiamo sul serio la lotta antidoping in tutti gli sport, seguiamo scrupolosamente tutte le regole. Il rappresentante della FIFA mi ha detto che lo sport spagnolo era in pole position.
E continua
Ci si può sempre migliorare, ma è anche vero che il doping si trova soprattutto negli sport più individuali. In ogni caso non ho ricevuto alcuna denuncia. Né dal Real Madrid, né da nessun altro club riguardante una richiesta di cambiamento delle regole antidoping. Tutto quello che so, è che il Barça ha vinto in tribunale per delle informazioni dello stesso genere.
Già nel 2008, il Barcellona aveva visto il suo nome associato al doping. Il quotidiano Le Monde aveva all’epoca pubblicato un articolo su alcune pratiche del club ed era stato condannato a pagare 300.000 euro, oltre alla pubblicazione della sentenza su un paio di giornali catalani e sull’edizione cartacea e Internet del giornale francese.
Forse è per questo che Cadena Cope si è affrettata a smentire le sue dichiarazioni:
Il nostro unico obiettivo è informare. Non è nostra intenzione prendere parte ad una campagna diffamatoria o avanzare dubbi su qualsiasi club o atleta spagnolo.
Queste parole però non sono bastate al Barcellona, che ha risposto
La rettifica non è stata soddisfacente, abbiamo anche chiesto di conoscere la fonte di questa grave diffamazione.
A questo punto aumenta molto la pressione sul giornalista radiofonico che ha fatto partire la giostra: Juan Antonio Alcalà.
Per fugare ogni dubbio di coinvolgimento del Real Florentino Perez ha chiamato il Barcellona per spiegare la totale estraneità del duo club. Sembra che abbia chiamato direttamente il numero uno del Barcellona Sandro Rosell. Diffidente la risposta del portavoce del Barcellona Toni Freixa
Non ci sono motivi per non credergli ma qualora venisse dimostrato che il Real Madrid ha qualcosa a che fare con questa vicenda agiremo con la stessa efficacia.