A bocce ferme chi avrebbe mai potuto immaginare che il neopromosso Cesena potesse rappresentare una fonte di preoccupazione per la Vecchia Signora nell’anticipo della ventinovesima giornata? E invece la gara contro gli uomini di Ficcadenti era una sorta di crocevia (l’ennesimo) per Delneri e per la Juventus, incapace di risollevarsi e sempre più lontana dalla posizioni che contano.
Contro il Cesena serviva una prestazione degna del blasone, una scossa che potesse ridare fiducia ad un ambiente piuttosto deluso. E la Juventus aveva pure cominciato nel modo migliore, guadagnando un doppio vantaggio già nel primo tempo. Del Piero ritrovava i guizzi dei tempi migliori e Matri si riscopriva goleador, aggiungendo una doppietta al suo score personale.
Ma ancor prima che finisse il primo tempo, la Vecchia Signora riusciva a complicarsi la vita, regalando un rigore ai padroni di casa (Jimenez preciso dal dischetto) e rimanendo in 10 per l’espulsione di Motta. In inferiorità numerica la Juve riusciva a tenere botta fino al minuto numero 35 della ripresa, quando Parolo firmava la rete del pareggio. Delneri analizza la gara:
La squadra ha disputato una buona partita per 90′, giocando per un’ora in dieci. Ho visto una squadra spigliata, pericolosa in attacco: abbiamo rischiato qualcosa, ma è giusto che facciamo giocare Traoré e altri giovani in questo momento. Considerate che in 10 abbiamo difeso meglio che in 11. Nel secondo tempo abbiamo sofferto, ma è giusto perché abbiamo cercato di riprendere in mano la partita, e subito gol su due calci piazzati. Con un po’ più di attenzione potevamo vincere, ma oggi la squadra ha prodotto un buon calcio, quindi andiamo avanti per la nostra strada.
A fine gara il tecnico bianconero è stato fischiato dai propri tifosi:
I fischi dei tifosi? Fanno parte del gioco. Lasciamoli fischiare, ci applaudiranno più avanti. Oggi abbiamo scelto la qualità e a centrocampo mi sono piaciuti molto i ragazzi. Possiamo lavorare molto bene di qui alla fine del campionato.