Miracolo, impresa, risultato ribaltato: erano in molti alla vigilia del ritorno di Champions a scommettere che la Roma sarebbe riuscita a capovolgere a proprio favore il 2-3 rimediato contro la Shakthar Donetsk. Ma alla fine della fiera ci ritroviamo a commentare una vera e propria batosta per gli uomini di Montella, che nel gelo della città ucraina abbandonano la massima competizione per club a livello europeo e se ne tornano a casa a capo chino.
3-0 il risultato finale, con i capitolini che non sono riusciti ad andare ad di là di un rigore conquistato (e sbagliato), rimediando anche un’espulsione pesante (quella di Mexes), che non ha certo favorito il tentativo di rimonta. La prima europea di Montella, dunque, finisce con una batosta, mentre dall’altra parte Lucescu si conferma un vecchio volpone e porta a casa un risultato storico per la sua squadra.
L’ex aeroplanino mostra tutta la propria delusione, ma è convinto che la sua Roma stia crescendo:
Prima della partita ho detto ai ragazzi di dare continuità e mostrare una crescita. Sono contento perché la squadra, finché è rimasta in undici, ha creato comunque problemi contro una squadra di livello. Giocare in dieci a questi livelli è difficile e nel secondo tempo abbiamo sofferto ancora di più. I dissidi con Srna? In queste situazioni bisogna anche sapersi gestire e controllare. Sono incavolato per altri motivi, tipo prendere ammonizioni inutilmente.
Lucescu appare invece sorpreso, non tanto per il passaggio del turno, quanto per il numero di reti rifilate ad una squadra come la Roma:
Non mi aspettavo di segnare sei gol in due partite alla Roma, ma di imporre il nostro gioco in campo sì. Conoscevamo bene la situazione della Roma. Oggi non è iniziata facile la gara, loro hanno avuto delle buone occasioni, ma poi abbiamo trovato il gol noi, un po’ fortunato. La gara si è fatta poi prendere dal nervosismo, ma nella ripresa siamo stati bravi a chiuderla. Onestamente, dopo la gara d’andata, ho creduto molto di più nella qualificazione. Era difficile venire qui, con quest’atmosfera, e ribaltare il risultato.
E infatti l’impresa non è riuscita. Peccato.