Calciopoli: il PM vuole ricusare la Corte e la radiazione di Moggi

di Redazione 1

Il processo di Calciopoli sta terminando. Ma i due pubblici ministeri napoletani – ovvero Giuseppe Nar­ducci e Stefano Capuano – stanno allungando ancora i tempi del primo grado – e attenzione perché se dovesse passare il processo breve tutto finirebbe a tarallucci e vino -, perché vogliono risentire l’ex-arbitro Danilo Nucini, ed ascoltare per la prima volta Gianfelice Facchetti.

Ma la strategia dei PM non si ferma qui. I due starebbero preparando un’altra ricusazione, questa volta dell’intera corte giudicante, ovvero della presidente Teresa Casoria, e di Maria Pia Gualtieri e Francesca Pandolfi.

Bisogna precisare subito che per ora non vi è nulla di certo, e che già nell’ottobre del 2009 Narduc­ci cercò di far ricusare la sola presidente Casoria, perché in una battuta avrebbe detto che c’e­rano procedimenti più seri di Calciopoli da celebrare – e difficilmente le si potrebbe dare torto. Due mesi dopo la richiesta dell’accusa la Corte di Appello di Napoli diede il via libera per la continuazione del processo.

Comunque vada non dovrebbe saltare la prossima udienza – fissata per il 15 marzo. La settimana su questi temi è stata piena, perché in questi giorni il consiglio della Figc ha approvato una norma per stabilire finalmente se Moggi, Giraudo e Mazzini debbano essere radiati oppure se la sanzione di cinque anni possa ritenersi sufficiente.

La norma prevede due gradi di giudizio e che si tengano in considerazione le “sentenze re­se”. Ovviamente il ricorso a una formula come questa potrebbe rappresentare un segnale che la Figc attende la sentenza di Napoli per decidere il futuro di Moggi e compagnia.

Difficile che invece vengano presi in considerazione i fatti nuovi emersi dal 2006 ad oggi, ovvero che Moggi e Giraudo non avevano chiuso Paparesta nello spogliatoio a Reggio Calabria, che tanti telefonavano ai designatori arbitrali – come Facchetti, Sacchi, Meani, Cellino e tanti altri – e non solo Big Luciano.

Commenti (1)

  1. Nonostante la (nuova) ricusazione fatta dai pm, il processo Vero di Napoli può andare avanti, la Corte Costituzionale con Sentenza n. 10 del 23/01/1997 ha stabilito l’Illegittimità Costituzionale dell’Art. 37 secondo Comma C.P.P., nella parte in cui nel caso di riproposizione della ricusazione (quello che hanno fatto i p.m. di Napoli), fondata sui medesimi motivi (mancanza di serenità di giudizio), faceva divieto ai Giudici di pronunciare la sentenza sino alla decisione sull’ulteriore (nuova) richiesta di ricusazione, quindi il Giudice, (la Dott. Casoria), dopo il rigetto della precedente (prima) ricusazione non è tenuto a seguire il disposto di cui al Secondo Comma Art. 37 C.P.P. (sospendere il Processo), ma procedere e andare a Giudizio. (Cassazione Pen. 4883 del 2001). Pertanto “piaccia o non piaccia” agli amanti di farsopoli 2006, la scusante di chi non sa perdere e non è Sprtivo, l’ulteriore perditempo non arresterà il processo di Verità che gli Sportivi Italiani, Pretendono dopo essere stati presi in giro nel 2006 dai giornali e tv. Continuiamo a farci sentire la verità deve venire fuori.

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