Il futuro di Vincenzo Montella si gioca nei prossimi dieci giorni. La Roma dovrà incontrare prima il Lecce, poi arriverà il ritorno di Champions League contro lo Shaktar Donetsk, ed infine il derby.
Un vero e proprio tour de force che ci dirà – con ogni probabilità – se l’aeroplanino sarà solo un traghettatore o qualcosa di più. In questo quadro, la partita con il Parma non ha rappresentato un buon segnale, perché ancora una volta la Roma ha accusato dei problemi di tenuta fisica – facendosi rimontare due reti in poco tempo.
Per questo si stanno moltiplicando negli ultimi giorni le voci sui possibili candidati alla panchina che fu di Claudio Ranieri. Una delle voci più clamorose parlava di un possibile sbarco a Roma dello Special One, viste le sue difficoltà a Madrid.
Una possibilità che i bookmakers considerano poco probabile visto che quotano a cinquecento contro uno il suo arrivo in giallorosso. Secondo loro sarebbe molto più probabile l’approdo di José Mourinho a Milano. Quotano a venti il suo ritorno con i nerazzurri, e a venticinque un immaginifico approdo nei rossoneri.
Insomma se non dovesse arrivare Carletto Ancelotti, il candidato più probabile alla panchina giallorossa dovrebbe essere André Villas Boas.
Questo portoghese trentaquattrenne con il suo Porto sta dominando il campionato con 19 successi e 2 pari. Come molti sanno, viene considerato una specie di clone di Mourinho perché è stato suo assistente nel Porto, nel Chelsea e nell’Inter.
Si narra che i due si siano incontrati quando Villas Boas aveva solo sedici anni. Avrebbe inviato a Bobby Robson – allora allenatore del Porto – una lettera in cui gli spiegava come utilizzare un suo attaccante.
L’allenatore inglese – che era anche un suo vicino di casa – decise di ingaggiarlo nel suo staff come osservatore. In quell’occasione conobbe Mou che era allora primo assistente di Robson. Da allora è nato un sodalizio che si è interrotto solo nel 2009, quando Villas Boas ha deciso di spiccare il volo da solo