Avreste mai sospettato che avrebbe continuato ad incantare le platee anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo? Stiamo parlando di Toni Polster, noto da queste parti per aver giocato un anno nelle file del Torino, dove però non riuscì a confermare le doti di bomber di razza, segnando la miseria di 9 reti.
Ma ora il suo passato conta poco. Quel che conta realmente è la passione che mette in tutto quello che fa, continuando a strappare applausi e consensi, anche lontano dal mondo del calcio.
Il suo presente si chiama Achtung Liebe, band austriaca di discreto successo, presente sulla scena dal 2002. Toni è l’ultimo acquisto del complesso musicale e la sua presenza si fa sentire a livello internazionale. Chi non sarebbe curioso di ammirare il cannoniere mentre si esibisce in virtuosismi canori?
E pare che il successo sia assicurato, se è vero che l’ultimo disco della band, I werd Narrisch, ha già conquistato un doppio disco d’oro ed uno di platino. Polster è entusiasta della nuova prefessione, tanto da sembrare un bambino davanti ai regali di Natale:
Cantare mi esalta, soprattutto ai concerti. E’ una sensazione paragonabile ai tempi in cui giocavo a pallone.
E certo che si esaltava giocando a pallone. Pensate che in carriera è riuscito a mettere a segno ben 315 gol in 559 partite con le squadre di club, ritagliandosi un ampio spazio anche nella Nazionale austriaca (95 partite giocate e ben 44 gol nel suo personale score). In Austria è un vero idolo a livello calcistico, uno degli ultimi eroi di una nazione che stenta ad emergere come seppe fare negli anni passati.
Ma Polster non è ricordato con affetto solo in patria. Anche nelle sue esperienze all’estero ha sempre saputo offrire un contributo importante alla causa (Torino a parte), segnando gol a ripetizione.
Ora il pallone è stato sostiuito da un microfono, ma pare proprio che Toni Polster continui ad incantare le platee, strappando applausi ad ogni apertura di ugola. Che dire? Complimenti al coraggio di cambiare mestiere, anche se poi alla fine si tratta sempre di riempire uno stadio…