Andata degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio Giuseppe Meazza di San Siro, Milano.
Inter-Bayern Monaco 0-1
Rete: 45′ st Gomez (B)
Pensare che la finale della scorsa edizione di Champions League si sia trasformata, quest’anno, in un ottavo di finale lascia perplessi e provoca sottile dispiacere per il fatto che una delle due, l’Inter o il Bayern, vivrà di conseguenza una stagione peggior di quella che ha preceduto. Di contro, quella tra italiani e tedeschi è rivincita a tutti gli effetti: per gli ospiti, ovviamente, i quali sono motivati e intenzionati a “vendicare” la cocente sconfitta di Madrid che ha incoronato il Biscione campione d’Europa. Altra Inter? Neanche troppo, visto che l’unica defezioni di rilievo è quella di Mourinho, accasatosi al Real Madrid.
Gli uomini di Van Gaal – rimasto dove stava un anno fa – si sono rinforzati dal punto di vista numerico e hanno concentrato gli sforzi sulla maggiore incisività del reparto offensivo: i dati parlano di una squadra capace, nelle ultime 24 gare ufficiali, di inanellare la bellezza di 74 reti all’attivo. Osservazione inevitabile a incorniciare l’incontro – e impreziosire l’eventuale passaggio del turno dei padroni di casa – è quella per cui i nerazzurri hanno il dovere morale (viste le debacle nelle sfide interne di Milan e Roma) di tenere alti i colori italiani. Nonostante ciò, ne siamo certi, tre quarti d’Italia ha fatto, e lo farà con intensità maggiore nella sfida di ritorno, il tifo per Ribery e compagni.
Rispetto alla sfida contro il Cagliari, Leonardo recupera Lucio, Chivu e Sneijder e si affida, in mezzo al campo, ai rientranti Cambiasso e Stankovic. Inoltre, in assenza di Milito e nell’impossibilità di schierare in Champions quel satanasso che si sta rivelando Giampaolo Pazzini, il brasiliano opta per un’unica punta di riferimento. E che garanzia, se risponde al nome di Eto’o. Di fronte a uno stadio San Siro tutto esaurito – colpo d’occhio impressionante, numerosa anche la presenza di sostenitori ospiti – Van Gaal replica con un 4-2-3-1 che prevede una difesa a quattro composta da Lahm, Tymoshchuk, Badstuber, Pranjic; i due a tutela della retriguardia sono Schweinsteiger e Luis Gustavo; il trio che sostiene l’unica punta Gomez è composto da Robben, Muller e Ribery.
Passano 2’ e l’Inter va vicina al vantaggio immediato: punizione dalla trequarti di Sneijder che trova Ranocchia libero in area avversaria ma il piatto al volo del difensore si spegne alla sinistra di Kraft. Per il resto, nella prima fase è gara una bloccata tra due formazioni che annullano in mezzo al campo: è lì, lo sanno bene i ventidue in campo, che si decide la qualificazione. Prima conclusione del Bayern al ventesimo: calcia Luiz Gustavo, la palla sfiora il palo alla destra di Julio Cesar. Al 24’ Eto’o smarca Cambiasso ma il tiro dell’argentino non impensierisce Kraft.
Un minuto dopo traversa Bayern: crossa Robben, stacca Ribery, Julio Cesar non si muove. Al 28’ Gomez conclude alto da buona posizione e, nel complesso, l’Inter sembra risentire del pressing alto dei tedeschi che al 38’ devono rinunciare a Pranjic per infortunio, entra Breno. Sul finale di frazione Sneijder e Maicon vanno al tiro ma peccano di imprecisione. Nessun cambio ulteriore nella ripresa ma stavolta a partire forte sono gli ospiti: al 2’ Robben centra per Muller che di testa manda di un metro a lato. Sei minuti di studio, poi l’improvvisa folata tedesca: Robben sguscia a due uomini, entra in area e calcia colpendo il palo esterno. Tra il 12’ e il 13’ una occasione per parte: prima Maicon serve Eto’o che costringe Kraft alla respinta ma il tap in di Cambiasso non è preciso, poi Robben conclude di sinistro spedendo fuori di poco. Il gioco è frizzante: poche conclusioni ma parecchia battaglia.
Gara piacevole e combattuta, l’impressione è che ai nerazzurri servirà una grande gara di ritorno: il Bayern è parso mentalmente più forte, agonisticamente più cattivo di quello uscito sconfitto dalla finale. Le ultime battute a precedere il triplice fischio sono dei locali ma nè Motta nè Sneijder centrano la porta poi, incredibile, il vantaggio tedesco. E’ il 45′ quando Gomez sfrutta la respinta di Julio Cesar su tiro di Robben e insacca a porta vuota. E se tre righe più su si era parlato della necessità di una grande gara di ritorno, ora si dica pure che occorre l’impresa.
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