Avversario più comodo non poteva capitare alla Roma, che in fase di sorteggio per gli ottavi di Champions League avrebbe potuto pescare squadre ben più attrezzate dello Shakhtar Donetsk. Impegno facile dunque? Sulla carta sì considerando la scarsa caratura tecnica degli ucraini che tra l’altro sono fermi da mesi per via della lunga sosta invernale imposta dal freddo di quelle latitudini. Ma il calcio non si gioca sulla carta, come ricorda quel volpone di Mircea Lucescu, già conosciuto da queste parti per aver allenato Pisa, Brescia, Reggiana ed Inter. Il rumeno è ora alla guida della compagine ucraina ed è convinto che i suoi possano creare parecchie difficoltà ai giallorossi:
Come ha detto Arsene Wenger, lo Shakhtar è una squadra giovane, con ottime potenzialità e un grande futuro, difficile da battere. Per noi sarà dura perché quella di domani sarà la prima partita ufficiale di quest’anno. Uno stop così lungo incide molto sulla preparazione atletica ma anche sull’organizzazione di gioco, però stiamo in ottima forma credo che possiamo giocarcela.
Vero è che i calciatori dello Shakhtar si sono ritrovati solo qualche settimana fa per preparare la gara con la Roma ed è comprensibile dunque che siano un po’ arrugginiti sotto il profilo della condizione atletico-fisica:
Abbiamo fatto una settimana di preparazione atletica, quindi siamo andati a Dubai per un torneo amichevole e poi abbiamo proseguito in Spagna dove siamo migliorati molto. Dopo gli impegni delle varie nazionali siamo venuti in Italia anche perché a Donetsk fanno -20 gradi ed era meglio venire a Roma. Sarà dura, ma vogliamo fare un buon risultato.
Gli ucraini quindi non sono in gita-premio nella Capitale e vogliono giocarsi tutte le proprie carte per uscire dall’Olimpico a testa alta, per tentare poi il colpaccio tra le mura amiche nella gara di ritorno. Missione impossibile? Ce lo dirà il campo tra meno di ventiquattro ore.