La Juve c’è e comincia a vedere una luce in fondo al tunnel buio dove si era infilata dopo la sosta natalizia, quando anche la partita più semplice diventava un vero e proprio incubo per i colori bianconeri. Crisi finita? E’ presto per lanciarsi in previsioni ottimistiche, ma di certo l’aver battuto i campioni d’Italia, i rivali per eccellenza dell’ultimo decennio, fa morale e lascia presagire un cammino più agevole per la Vecchia Signora.
L’Inter fa invece un passo indietro e dopo tre vittorie consecutive arresta la rincora al Milan capolista ed ora si aggrappa al recupero con la Fiorentina per sorpassare la Lazio e portarsi in terza posizione, a cinque punti dalla vetta. Per ora le lunghezze di distacco sono otto e la strada verso l’ennesimo tricolore consecutivo appare più in salita che mai, specie se il duo di testa continua a macinar punti.
I nerazzurri devono meditare sugli errori commessi al cospetto di una squadra in ripresa, che mostrava sin dalle prime battute la voglia di vincere per rimettersi in carreggiata verso posizioni più comode di classifica. Inconsistente l’Inter nella prima frazione di gioco, se si esclude un’incursione di Pazzini ed un tiro di Cambiasso. Più viva e concreta la Juventus, che dopo un paio di conclusioni intercettate, riusciva ad infilare la porta di Julio Cesar. Krasic e Sorensen orchestravano sulla destra, mentre Matri si smarcava a centro area, pronto a ricevere il cross ed a beffare l’estremo nerazzurro.
Nella ripresa l’Inter mostrava finalmente segni di vita, rendendosi pericolosa in un paio di circostanze, prima che Matri e Chiellini provassero ad aumentare il vantaggio per i padroni di casa. Ancora Inter in avanti e Buffon lesto a sbrogliare la situazione, mentre Matri dalla parte opposta faceva correre lunghi brividi sulla schiena di Julio Cesar. L’ultima occasione ghiotta capitava sui piedi di Eto’o che sceglieva la via della forza, centrando in pieno la traversa. E su quel legno si spegnevano i sogni di gloria dei nerazzurri.
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