A meno di ventiquattro ora dal derby d’Italia, gli animi cominciano a scaldarsi e piovono “minacce” da una parte e dell’altra. Juventus-Inter non è una partita come le altre, per quanto la si voglia dipingere come tale. Juventus-Inter si gioca tutto l’anno sulle pagine dei giornali e sulle bocche dei protagonisti, che rivendicano successi antichi e chiedono la restituzione di questo o quell’altro scudetto. Ma non provate a far ammette a Delneri che dietro questa gara così importante per la conquista di un posto al sole possa esserci qualche motivo che va al di là del fatto sportivo:
Calciopoli non mi interessa, non guardo queste cose. I risultati in questo momento dicono che l’Inter è la squadra più forte del mondo.
La squadra più forte del mondo, certo, ma non imbattibile:
Sono concentrato sulla Juve. Vogliamo fare una bella prestazione e dimostrare di essere competitivi. Spero di vincere domani, ma anche di vedere una sfida corretta come all’andata, quando eravamo reduci dal pareggio in casa del Manchester City, la partita che ci ha dato grande consapevolezza delle nostre potenzialità. Certo che sarà dura, l’Inter metterà in campo la sua solita mentalità vincente. Ma penso che, giocando al massimo delle sue possibilità, la mia squadra potrà dire la sua.
Delneri è convinto che la sua Juve possa giocarsela contro i campioni d’Italia:
Il gruppo sta bene, ho recuperato diversi giocatori. Ora abbiamo una rosa più completa ed equilibrata. I fatti dicono che con la squadra al completo la Juve se la gioca con chiunque.
Il tecnico bianconero domani ritroverà da avversario uno dei suoi pupilli, Pazzini, che tanto bene sta facendo in questo primo periodo da interista:
Come vedo il confronto tra Matri e Pazzini? Voglio bene a tutti e due, ma in questo momento di più ad Alessandro. Sono due giocatori che hanno dimostrato doti importanti, dentro e fuori il campo. Il calcio ha bisogno di gente come loro. Mi auguro che Matri faccia grandi cose, mentre il Pazzo può comodamente aspettare e segnare domenica prossima.
Chissà cosa ne pensa il diretto interessato.