Il colmo per un calciatore? Infortunarsi durante un’esultanza e poi scoprire che il gol è stato annullato! Non sappiamo se il colmo sia proprio questo, ma certo fa sorridere quanto accaduto ieri durante una partita della Major League, tra Real Salt Lake e Los Angeles Galaxy.
Correva il 6° minuto del primo tempo e Fabian Espindola spediva la palla in rete su colpo di testa, portando i suoi in vantaggio contro la squadra di David Beckham (impegnato nelle qualificazioni mondiali con la sua nazionale). Gioia irrefrenabile per l’argentino che, come dopo ogni rete, si esibiva in una serie di capriole, deliziando il pubblico con numeri da circo. E una volta piombato a terra, ha scoperto l’amara verità: non solo il suo gol era stato annullato, ma nella caduta dopo l’ultima piroetta si era anche procurato una distorsione alla caviglia, che lo terrà fuori dal campo per un mese e mezzo.
Ma questo poco importa, visto che, pur avendo segnato 7 gol nella Major League, con lui in campo il Real Salt Lake non ha mai vinto, quello che conta è che per strappare un applauso in più un giocatore rischi di rompersi l’osso del collo.
Ora capiamo la preoccupazione di Moratti e dei vari allenatori dell’Inter quando segnava Oba Martins, liberando poi la sua felicità in una serie infinita di salti mortali. La differenza è che Oba era un vero professionista (prima di darsi al calcio era stato un ottimo ginnasta) e non tutti possono permettersi certi gesti.
Ho provato vergogna. Non so cosa sia successo, ma non farò mai più una cosa simile. Ho festeggiato in questo modo un milione di volte e non mi era mai successo niente.
E fa bene a vergognarsi il giovanotto, perché non esiste un modo più stupido per infortunarsi (altro che Gattuso che rovina nel fossato della panchina!). L’unica consolazione per Espindola è il fatto di non essere il primo a rendersi protagonista di una simile figura. La palma del migliore spetta a Martin Palermo, ai tempi del Villareal, quando durante un’esultanza fece crollare un cartellone pubblicitario, riportando la frattura di tibia e perone: sei mesi di stop e tifosi avversari che ancora non smettono di ridere!
Quanche tempo fa, Pippo Inzaghi diceva che dopo un gol per qualche secondo il cervello non risponde ai comandi. Chi ha giocato a calcio lo sa, ma in certi casi sembra che il cervello non ci sia proprio. Senza parole!