Il problema della Juventus? La mancanza di concretezza, parola di uno che se ne intende: Giampaolo Pazzini. Alla sua prima conferenza da interista il neo-acquisto non perde l’occasione di affondare il coltello nella piaga di una squadra già ferita. Era evidente infatti la sua volontà di andar via dalla Sampdoria dove aveva capito di non poter vincere nulla, e così ha lasciato intendere che qualsiasi grande squadra gli avesse fatto un’offerta, lui l’avrebbe accettata. La scelta dell’Inter è stata effettuata perché la Juve faceva solo parole, mentre i nerazzurri hanno messo sul piatto soldi veri, e dunque tutto è stato più rapido e concreto.
Lo stesso discorso si potrebbe fare anche sugli altri obiettivi della Juventus come Mahamadou Diarra, messo fuori rosa dal Real Madrid che sarebbe potuto arrivare gratis a Torino, ma che i bianconeri hanno aspettato troppo a prendere, tanto che ha fatto prima il Monaco che lo ha ingaggiato ieri in prestito, mentre si rischia di perdere anche l’unico pezzo da novanta sul mercato, e cioè Fernando Torres, perché mentre Marotta giocava al ribasso puntando sulla volontà del calciatore di lasciare Liverpool, è intervenuto il Chelsea con un’offerta che manda gambe all’aria quella bianconera: 50 milioni più Anelka.
I numeri, provenienti dai tabloid britannici, sembrano un po’ gonfiati visto che dopo l’infortunio l’attaccante spagnolo non è mai tornato quello di una volta, ed anche allora questa cifra sarebbe sembrata esagerata. Ora potrebbe costare non più di 30 milioni, ma l’interessamento del Chelsea è concreto, sicuramente più di quello della Juve. Dunque che si può fare? L’unica pista è svendere Amauri al Fulham, club che al momento sembra l’unico a potersi permettere l’italo-brasiliano a differenza del Genoa e del Real Saragozza, ed ingaggiare Matri. Se l’affare si concluderà o meno lo sapremo entro 24 ore, certo è che se dovesse fallire, Agnelli e Marotta dovranno rendere conto ai tifosi.