Un sogno inseguito per otto lunghissimi anni e finalmente realizzato: la Fiorentina è in Champions League, dopo il periodo nero che l’ha tenuta lontana dall’Europa che conta a causa di fallimenti, retrocessioni e penalizzazioni.
Ma ora è il momento di esultare, di liberare la gioia lungamente repressa, di dimostrare che la viola è tra le grandi del calcio ed è intenzionata a rimanenrci per molto. Lo 0-0 conquistato ieri sera sul campo dello Slavia Praga ha solo confermato quanto di buono fatto nella gara di andata, quando i ragazzi di Prandelli avevano messo in tasca un presiosissimo 2-0 da gestire.
C’era qualche preoccupazione alla vigilia e non perché lo Slavia sembrasse squadra chissà quanto temibile, ma perché non ci si può mai fidare delle gare di fine estate e di avversari che non hanno nulla da perdere. Per di più la Fiorentina era orfana di Mutu, fuori per la lussazione al gomito rimediata in nazionale, e l’assenza del romeno crea sempre qualche motivo di apprensione.
Alla fine invece ci ritroviamo di fronte ad una squadra che può anche permettersi il lusso di recriminare per diverse occasioni sbagliate, che avrebbero potuto concludere la pratica qualificazione ben prima del 90′. Ed è questo un limite a cui Prandelli deve porre rimedio: la squadra crea molto (lo aveva già fatto nella gara di andata), ma non sempre riesce ad essere fredda e lucida sotto porta.
Per informazioni in questo senso rivolgersi a Gilardino, Santana e Felipe nel primo tempo ed a Osvaldo Jovetic e Vargas nella ripresa. Per ora va bene così, certo, ma per il futuro la Fiorentina dovrà dimostrare di saper concretizzare sotto porta, per non doversi poi ritrovare a rimpiangere le occasioni sprecate.
Ma questo oggi conta poco. L’unica cosa che conta è vedere il proprio nome tra le grandi d’Europa, essere inseriti nel tabellone principale della Champions League, nell’attesa di sapere quali saranno le avversarie nel girone. Prandelli gongola e si gode il momento felice:
Sono tre anni che meritiamo la Champions, adesso ci siamo. Era fondamentale passare il turno, abbiamo meritato la qualificazione. Mi viene da dire ‘Adesso viene il bello’, speriamo che sia così. D’ora in avanti dovremo avere ancora più coraggio.
Arriverà anche quello, ne siamo certi. La squadra c’è e chiunque voglia vincere qualcosa in campo nazionale ed internazionale dovrà fare i conti anche con la Fiorentina.