Correva l’anno 1982, uno dei periodi che ricordo con maggiore nostalgia, sportivamente parlando. La comitiva azzurra partiva per la canicola spagnola accompagnata da mille polemiche sulle scelte del ct Enzo Bearzot. Uno dei tanti dubbi dei 50 milioni e passa di allenatori (in terra italica siamo un po’ tutti ct in occasione delle grandi manifestazioni internazionali) era la chiamata di Paolo Rossi, appena rientrato da una lunga squalifica legata al calcio-scommesse, e la contemporanea esclusione di Roberto Pruzzo, che pure in quella stagione aveva conquistato il titolo di capocannoniere.
Polemiche che si infiammarono ancor più alla luce dei tre pareggi nel girone eliminatorio e del ripescaggio per differenza reti, mentre il centravanti titolare non metteva a segno neppure una rete, lasciando l’incombenza a Graziani e Conti, autori sino ad allora delle uniche due reti italiane nel Mundial spagnolo.
Enzo Bearzot, il Vecio, difese strenuamente le proprie scelte, alzò una cortina di ferro intorno ai propri ragazzi, impose il silenzio stampa per proteggere la serenità della squadra e – soprattutto – continuò a schierare in attacco quello che di lì a qualche giorno sarebbe diventato Pablito, capocannoniere dell’Italia Campione del Mondo nel 1982.
Quanta nostalgia per quei giorni, per quell’allenatore che veniva portato in trionfo dai propri ragazzi, con quella coppa da stringere tra le mani, conquistata contro ogni pronostico. I miei occhi hanno avuto la fortuna di assistere ad un altro trionfo mondiale dell’Italia, ma le emozioni di quei roventi giorni del 1982 resteranno impresse in eterno nel cuore di quella ragazzina innamorata del calcio.
E la nostalgia oggi è più forte che mai, perché il Vecio, il ct dell’Italia campione del mondo nell’82, se ne andato. In silenzio, come era nelle sue corde, senza clamori intorno a quella malattia che lo stava consumando. Con Enzo Bearzot se ne va un pezzo di storia italiana, un pezzo di calcio, di quel calcio che vive solo nei ricordi di chi ha avuto l’immenso piacere di vivere quelle emozioni. Grazie Enzo!
hossein2014 22 Dicembre 2010 il 15:14
خدا بيامرزش
sgrz 23 Dicembre 2010 il 21:26
Ora è con Pertini a fumare la pipa e giocare a scopone scientifico
La pipa mundial di Enzo Bearzot.