Di solito ci si lamenta perché sono le grandi ad avere i favori arbitrali, ma nell’ultima partita del 2010, forse per non incappare in polemiche, gli arbitri di serie A ci sono andati giù pesanti proprio nei confronti delle big, anche troppo.
Non ci sono episodi eclatanti ed alla fine i risultati delle sole 8 partite non sono viziati, ma problema rimane sempre la solita incomprensibile gestione dei cartellini. A parte i soliti falli gravi non puniti con l’ammonizione su un campo e falli lievi puniti troppo duramente su un altro, c’è da segnalare un errore sulla valutazione che ha portato all’espulsione di Giandonato in Chievo-Juventus. Il giovane bianconero è stato cacciato per aver commesso fallo da ultimo uomo, ma in realtà non era così perché c’era Pepe molto vicino, perché eravamo distanti dalla porta almeno 25-30 metri, e perché Costant non si stava dirigendo verso la porta, ma verso la bandierina, dunque non era nemmeno una chiara occasione da gol. Ci stava bene un’ammonizione. Molto generoso anche il rigore concesso al Chievo, visto che Moscardelli parte in fuorigioco.
Eccessiva anche l’ammonizione ad Ibrahimovic. Per regolamento si ammonisce un giocatore che calcia il pallone a gioco fermo perché ritenuto un gesto antisportivo nel tentativo di perdere tempo. Ma il Milan era sotto 0-1, non aveva senso perder tempo, ed anche se il gesto dello svedese non è stato bello, ai fini del regolamento non prevedeva l’ammonizione. Il giallo è pesante perché il centravanti non potrà giocare per squalifica la prima partita del 2011.