Allenamento di lusso per la Juve di Gigi Delneri, scesa in campo contro il Manchester City nell’ultimo, inutile atto dell’Europa League. Più importante il risultato per i Citizens, che in caso di sconfitta e di contemporanea vittoria del Lech Poznan sul campo del Salisburgo, avrebbero perso la testa del girone.
In ogni caso, sia Mancini che Delneri hanno fatto ricorso ad un ampio turn over, lasciando spazio alle seconde linee, a parte qualche pezzo da novanta gettato nella mischia. Gli ospiti hanno cercato sin da subito di mettersi al riparo da soprese inaspettate, ma Jo non riusciva a concretizzare una buona azione dei compagni, facendo rimpiangere gli attaccanti di razza assenti nell’impegno di lusso.
La Juventus rispondeva con Del Piero, animato come al solito da una voglia di fare da far invidia ad un ragazzino, ma la mira era imprecisa ed il risultato sembrava destinato a non cambiare fino al termine della prima frazione di gioco. Ma al minuto numero 43 arrivava il guizzo di Giannetti, attaccante della Primavera, che raccoglieva un invito del capitano (azione da maestro sulla sinistra) ed infilava la rete del City.
Gioia stampata sulla volto per la prima rete europea in maglia bianconera e poi tutti negli spogliatoi, a cercare un quarto d’ora di sollievo al caldo dello spogliatoio. Ripresa che si apriva con gli ospiti proiettati in avanti alla ricerca del pareggio, mentre sull’altro campo il Lech Poznan conduceva per una rete a zero sui francesi. Ma la difesa della Juve teneva e bene, mentre Del Piero, Krasic e Sissoko sfioravano ripetutamente la rete del doppio vantaggio.
Al minuto numero 77, poi, gli inglesi riuscivano a pareggiare con Jo e si riprendevano la testa del girone. Delneri è soddisfatto della prova dei suoi:
Ho lanciato dei giovani e sono felice di quello che ho visto. Meritavamo di più, anche se sono felice. Aumenta il rammarico, ma alla fine siamo usciti anche per gli errori fatti quando non ci conoscevamo all’inizio. Siamo usciti con dignità e la voglia di fare bene.