E’ un Milan già qualificato e svogliato quello che si presenta al cospetto dell’Ajax nell’ultima gara del girone G di Champions League. Allegri regala spazio a chi di solito si gode la gara dalla panchina o dalla tribuna e la differenza con la squadra che comanda il campionato italiano si vede eccome. L’Ajax invece non può perdere la ghiotta occasione di far punti contro i rossoneri per guadagnare l’accesso alla competizione di minor prestigio, considerando che gli avversari diretti (l’Auxerre) devono vedersela con il Real delle meraviglie.
La storia della partita sta tutta nella diversità degli obiettivi ed è per questo che gli olandesi spingono sin dalle battute iniziali alla ricerca del gol, mentre il Milan si limita a contenere, per poi affacciarsi in avanti solo nel finale di frazione. Stesso copione nella ripresa, con l’Ajax pericoloso in più di un’occasione ed il Milan che non sembra interessato più di tanto al risultato finale.
La superiorità degli ospiti si concretizza al minuto numero 13, quando De Zeeuw batte implacabilmente Amelia, per un vantaggio che vale oro per gli uomini di De Boer. Sotto di una rete, Allegri decide di dare un senso alla serata, buttando nella mischia Zlatan Ibrahimovic, l’ex di turno, che però non riuscirà a dare una scossa alla partita. Anzi, qualche minuto dopo arriva anche il raddoppio degli olandesi, per merito di Alderweireld, bravo ad indovinare il corridoio giusto con un tiro da fuori area.
Resta da raccontare una rete annullata a Boateng, l’ennesima parata decisiva di Amelia e poco più. Allegri cerca di giustificare la brutta prestazione dei suoi:
Le motivazioni erano diverse, noi eravamo già qualificati senza possibilità di poter arrivare primi. Certo perdere fa girare le scatole, come avevo detto ieri in conferenza, ma alla fine l’importante era passare il turno. Ronaldinho ha fatto delle cose buone, ma anche errori. Il vero Milan è quello lasciato sabato sera, però non troviamo scuse. Questo è stato un incidente di percorso, andiamo avanti.