Fare di tutta l’erba un fascio è sempre sbagliato, ma visti i gravissimi errori di questa giornata di campionato non si può di certo dire che la classe arbitrale italiana sia di livello eccellente.
Nelle 9 partite giocate tra sabato e domenica, a parte la solita gestione dei cartellini che ancora non ha trovato una soluzione, ci sono da registrare tre gare condizionate pesantemente da errori che, se gli arbitri fossero stati più attenti, sarebbero potute finire in modo diverso.
L’errore più clamoroso lo compie Pierpaoli in un arbitraggio sconsiderato che nemmeno tra i dilettanti sarebbe accettabile. Il Bari aveva già i suoi guai, con una gran serie di infortunati e l’ultimo posto in classifica, ma l’arbitro fiorentino ha contribuito ad affossare definitivamente la situazione. L’episodio grazie al quale la Sampdoria va in vantaggio, il calcio di rigore, per regolamento prevede che si continui a giocare, visto che il pallone prima tocca la gamba di Rossi e poi gli rimbalza sul braccio. Peraltro il calciatore era anche di spalle, ma in ogni caso il regolamento prevede che, con questa dinamica, il rigore non ci sia. Non solo. Rossi in quest’occasione viene ammonito, e pochi minuti dopo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo per il Bari, mentre era fermo appostato vicino a Curci, il portiere decide di spingerlo due volte perché gli ostruiva la visuale. Risultato? Ammoniti tutti e due, e di conseguenza il barese finisce negli spogliatoi con ancora un’ora da giocare. Non sappiamo se alla fine il Bari avrebbe strappato almeno un punto, ma sicuramente in 11 contro 11 e senza il rigore che ha portato in vantaggio i doriani, qualche chance in più l’avrebbe avuta.
Gravi anche gli errori di Damato, che dopo appena un minuto non concede un rigore, abbastanza netto, a Morimoto in Catania-Juventus, per poi “pareggiare” gli sfavori quando non convalida una rete di Quagliarella con il classico gol-non gol: palla sulla traversa, batte a terra oltre la linea e viene fuori. Anche a velocità normale era abbastanza evidente, ma ancora una volta l’appello alla tecnologia è d’obbligo.
Infine, un’altra gara che sarebbe potuta andare diversamente è Milan-Brescia. E’ vero che i rossoneri hanno surclassato gli avversari dal primo minuto, ma se, sul punteggio di 1-0, fosse stato concesso il rigore netto per fallo di Nesta su Caracciolo, con conseguente espulsione del milanista perché ultimo uomo lanciato a rete, probabilmente il punteggio sarebbe stato diverso.
Riccardo 19 Dicembre 2010 il 15:37
Ritengo che i commenti alle partite evidenziate e, soprattutto, agli arbitraggi, siano molte volte un tantino stonati rispetto all’oggettività dei fatti. Si dice e s’invoca tanto l’opportunità di arbitraggi non condizionati dalle partite, dall’influenza dei big. Poi, dopo i chiari richiami di un arbitro avverso Curci e Rossi in Sampdoria-Bari – che non la smettono di ostacolarsi -, ci si lamenta se l’arbitro di gara interviene con una duplice ammonizione, una volta tanto senza stare a chiedersi se aveva o meno già emesso un giallo … Sbaglio o questo doveva chiederselo l’attaccante più volte richiamato?
Avrebbe dovuto l’arbitro stare attento a non “falsare” la partita? Non ci si rende conto che se pretendiamo ciò si ritorna indietro di decenni?
Mi meraviglio dei vostri commenti. Questa é la mia sola opinione. E mi meraviglio anche che il designatore non alzi mai un dito anche a favore dei suoi, quando sono da difendere. Non sarà un tipo “che vuole evitare solo casini”? Sarebbe un peccato, in quanto sarebbe inequivocabilmente un’indice di elevata soggezione avverso il potere delle grandi squadre. Un caro saluto a tutti,
Marco Mancini 19 Dicembre 2010 il 17:15
mi spiace Riccardo, ma forse non hai visto le immagini della partita. Il calciatore espulso non stava infastidendo nessuno, era fermo e Curci l’ha spinto due volte, ma ripeto, lui non stava facendo nulla, era il portiere che è andato ad infastidirlo. Tra l’altro non erano nemmeno stati richiamati verbalmente, ma l’arbitro era passato ai cartellini perché poco prima aveva richiamato altri due giocatori, non loro.
Fatto sta che, oltre ad aver sbagliato la valutazione perché sarebbe dovuto essere ammonito solo il portiere, c’è da dire che di solito gli arbitri, quando un calciatore è già ammonito, evitano di tirare fuori il cartellino giallo, e qui l’arbitro ha sbagliato di nuovo perché si era dimenticato di aver già ammonito il calciatore barese. Dalle immagini si vede bene che lo ammonisce, poi guarda il taccuino, si accorge che è già ammonito, e lo espelle. Evidentemente ha sbagliato in maniera grave, e su questo sono d’accordo tutti i commentatori sportivi d’Italia, non lo scriviamo soltanto noi. Mi spiace ma stavolta non c’è proprio nulla da difendere…