Anticipo della quindicesima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro:
Milan – Brescia 3-0
Reti: 4’ pt Boateng (M), 28’ pt Robinho (M), 31’ pt Ibrahimovic (M)
Replicare alla Lazio e, in simultanea, proseguire la striscia positiva che sta contraddistinguendo l’ultimo scorcio di stagione: il Milan ha le idee chiare e, quanto accade nei primi minuti di gioco, lo rimarca a chiunque potesse avere dubbi. Non solo per la capacità di fornire spettacolo a un Meazza discretamente pieno ma anche per l’evidente facilità con cui i reparti hanno cominciato a dialogare tra loro. In ottime condizioni – e non è mai scontato, a San Siro – il terreno di gioco, Allegri ripresenta in formazione Pirlo e conferma in attacco la coppia formata da Ibra e Robinho. L’altra novità, in mediana, è quella di Boateng a sostituire Seedorf. Le Rondinelle, già capaci di pareggiare a Milano contro l’Inter, non rinunciano al modulo offensivo: il supporto a Caracciolo è garantito da Kone e Diamanti.
La gara si sblocca dopo 4’: Ibrahimovic entra in area e dialloga con Ambrosini. Il cross dal fondo del mediano trova pronto Boateng, la conclusione da buona posizione è vincente. Buone iniziative, nei minuti successivi, per Pirlo e Caracciolo ma, mentre il milanista incespica al momento della conclusione, l’ariete in quota al Brescia indovina una rovesciata spettacolare che costringe Abbiati alla parata da applausi. I locali controllano, gli ospiti faticano ma non demordono. Almeno fino al 29’: Hetemaj serve inavvertitamente Robinho che si fionda sulla palla. Tra il brasiliano e Sereni, una distanza di 12 metri: troppo ghiotta, l’opportunità, perché il 70 rossonero non ne approfitti.
Pare già archiviata così ma Ibra si inventa quel che solo a un campione può riuscire: è il 32’ quando Pirlo lancia lo svedese che, dopo aver controllato il pallone e saltato Martinez, calcia di destro nell’angolo alto alla sinistra dell’estremo ospite. Un minuto dopo Boateng manca la doppietta personale facendosi respingere la palla sulla riga di porta (decisivo Bega). Brescia troppo leggero in fase difensiva e inconcludente in attacco, per il Milan la ripresa è una formalità vissuta tra lussi e vezzi: tocchi e giocate, palleggi e leziosità con tanto di quarto d’ora di gioco offerto a Ronaldinho. Il brasiliano sostituisce Ibra garantendo alla punta la standing ovation.