La parola d’ordine era vincere tra le pareti domestiche per continuare a sperare nella qualificazione al prossimo turno di Europa League. Ma il Palermo non è riuscito ad andare al di là del pari contro lo Sparta Praga ed escono dalla competizione europea di minor prestigio, quando manca ancora una gara da giocare.
Comincia bene il Palermo, nonostante l’assenza di Ilicic e quella momentanea di Miccoli (lasciato in panchina per tre quarti di gara). A strappare applausi a scena aperta è Rigoni, che al 24′ del primo tempo indovina un destro da fuori, mandando in visibilio il Barbera. La prima frazione di gioco si conclude con i padroni di casa in vantaggio di una rete e la speranza di qualificazione si fa sempre più viva.
Ad inizio ripresa, però, accade l’irreparabile, quando Gojan commette fallo da rigore e rimedia il secondo giallo, mentre Kladrubsky non fallisce il tiro dal dischetto, ristabilendo il risultato di parità. Di lì a poco arriverà anche l’ammonizione per un nervoso e poco incisivo Pastore, ma il Palermo crede nell’impresa e Liverani conquista il calcio di rigore che potrebbe chiudere la partita. Pinilla va in gol, ma il vantaggio per i rosanero dura lo spazio di tre minuti, fin quando Vacek crossa per la testa di Kucka, che insacca alle spalle di Benussi, rigettando il Palermo nel baratro.
Il Palermo ci prova ancora, ma Miccoli non riesce a regalare ai suoi la rete del vantaggio, quando all’87’ non indovina la porta su assist di Cassani. Pastore rimedia il secondo giallo e lascia i suoi in nove, ma oramai non ci sarebbe neanche più il tempo di recuperare. Peccato per la squadra di Delio Rossi, che esce dall’Europa League, dopo aver racimolato 1 vittoria, un pareggio e tre sconfitte. Ora non resta che puntare le energie sul campionato, dove i siciliani possono dar fastidio alle cosiddette grandi.