L’ultima volta che abbiamo visto in campo Pippo Inzaghi è stato due settimane fa, in occasione della vittoriosa sfida contro il Palermo. E questa mattina è stato operato dal professor Ramon Cougat all’ospedale Quiron di Barcellona.
L’intervento è perfettamente riuscito. Lo fa sapere il Milan in una nota pubblicata sul suo sito internet, in cui viene spiegato anche che l’operazione:
ha comportato la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro con la tecnica del tendine rotuleo. Il calciatore, dopo un breve soggiorno post-operatorio sempre presso l’ospedale Quiron, farà rientro in Italia dove inizierà la terapia riabilitativa.
Il bomber più prolifico della Champions League dovrebbe tornare ad essere disponibile tra sei mesi. Ciò significa che la sua stagione è finita – anche se qualcuno spera di vederlo in campo in un’eventuale finale di Champions a Wembley, il 28 maggio 2011.
Nonostante i 37 anni, superPippo non si perde d’animo, come racconta in una lunga intervista rilasciata al sito della UEFA.
Il segreto è la passione. La passione per quello che faccio, il fatto che mi diverto ancora come un ragazzino, il fatto che c’è ancora un forte desiderio di giocare e che sento molto affetto da tutti quelli che mi circondano, da quelli che vengono sul campo con me ogni giorno e mi aiutano a lavorare per migliorare sempre di più”.
Insomma un inno d’amore al suo mestiere:
Faccio il lavoro migliore del mondo. Penso che sia questo che i giovani dovrebbero imparare. Provo a godermela al massimo, fino alla fine. E’ forse per questo che a 37 anni vivo ancora delle serate emozionanti come quella contro il Real.
Nell’intervista è anche ritornato all’abbraccio caloroso che gli ha riservato José Mourinho alla fine della partita contro il Real Madrid:
ha sempre speso belle parole per me e c’è molto rispetto tra di noi, anche se non l’ho mai avuto come allenatore
e poi,
Penso che venire qui, affrontare un pubblico ostile, e abbracciare un giocatore che ti ha appena fatto due gol, farmi i complimenti, è stato un bel gesto di fairplay.
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