Lunedì scorso il presidente Porcedda aveva tranquillizzato tutti, affermando di aver versato quanto dovuto in data 15 novembre, e che il suo Bologna non aveva più debiti con nessuno. Sarà vero? Secondo alcuni siti internet e radio locali bolognesi pare proprio di no. Porcedda doveva ancora 3 mesi arretrati di stipendi a calciatori e staff, e pare che non vi sia certezza che questi siano stati pagati.
A breve i calciatori si riuniranno e, se verrà confermato che nessun emolumento è stato versato, potranno chiedere la messa in mora della società. Ciò significa che, a livello sportivo, il Bologna perderà 3 punti in classifica, a livello economico, oltre a pagare gli arretrati, Porcedda dovrà anche far fronte ad una multa, mentre da quello societario i migliori calciatori potrebbero fare le valigie.
Il primo a partire potrebbe essere Ramirez, uno dei talenti ingaggiati la scorsa estate, che il Penarol rivuole indietro. Il motivo è semplice: non è stato pagato. La prima rata da 1,6 milioni non è mai stata versata, e dunque il club sudamericano richiede la restituzione del calciatore, che peraltro era richiesto da molti altri club europei. Ma sulla lista dei partenti ci sono altri pezzi da novanta come Viviano, Britos e Gimenez, alla cessione dei quali Porcedda non potrebbe opporsi se la società venisse commissariata.
Una speranza però la lanciano un gruppo di imprenditori emiliani. Pare infatti che alcuni industriali felsinei vogliano unirsi per rilevare la società dalle mani di Porcedda, mai apprezzato dal pubblico. Questo non eviterebbe la penalizzazione, ma almeno permetterebbe di salvare la società da problemi futuri.