Sono passati quattro anni e quattro mesi (giorno più giorno meno) da quel 9 luglio 2006, quando l’Italia sollevava la sua quarta Coppa del Mondo sotto il cielo di Berlino, lasciando ai francesi parecchi rimpianti per una finale che avrebbero anche potuto vincere. Il rimpianto più grande si leggeva sulla pelata di Zinedine Zidane, mentre passava a testa bassa accanto al trofeo più ambito, pochi minuti dopo aver “appoggiato” la stessa testa sul petto di Materazzi.
Di parole in proposito ne sono state dette e scritte tante, ma solo ieri – a distanza di quattro anni e quattro mesi – è arrivata la parola fine. Capita che il Real scenda a Milano per una gara di Champions League. Capita anche che il francese sia consigliere del Real e segua la squadra nelle trasferte. E capita che Materazzi si presenti nell’albergo milanese che ospita le merengues, per salutare l’ex allenatore Mourinho.
Insomma, capita che l’ex difensore della nazionale italiana si ritrovi faccia a faccia con l’ex fantasista francese. Dopo qualche momento di comprensibile imbarazzo, pare che i due abbiano cominciato a parlare fitto fitto, fino all’abbraccio finale che sancisce la fine della guerra. Il calcio è anche questo.