Il Milan cercava l’impresa contro il Real Madrid dei fenomeni. E impresa è stata, almeno fino a qualche secondo dal triplice fischio finale, quando quel furetto di Pedro Leon zittiva San Siro con la rete del 2-2, che vale ai rossoneri un solo punto in classifica.
La squadra di Allegri non ha ripetuto gli errori commessi nella gara di andata e per tutto il primo tempo è riuscita a salvaguardare il pareggio, proponendosi anche un paio di volte dalle parti di Casillas. Ma proprio quando i 22 in campo pregustavano il the caldo dell’intervallo, ecco l’errore della difesa e l’inserimento di Higuain, che infilava Abbiati in tutta traquillità.
Nella ripresa ci si sarebbe aspettati la reazione del Milan, che però non riusciva mai a trovare sbocchi nella ragnatela costruita da Mourinho. Serviva un tocco di classe e dove non poté Ronaldinho, ecco spuntare l’esperienza di Inzaghi, che entrava al posto del brasiliano e ribaltava il risultato in una manciata di minuti. 37 anni suonati e ancora tanta birra in corpo per l’attaccante rossonero, che sembra non voler abdicare dal trono del cannoniere principe. Peccato che alla fine il Real riesca a rimettere in piedi il risultato, rovinando la festa di Inzaghi e del Milan tutto. Allegri analizza la gara:
Analizzando la partita, il pareggio forse è giusto per le occasioni che hanno avuto loro e per come ci siamo resi pericolosi noi, con palle nitide. Nel secondo tempo eravamo sicuramente troppo bassi, ma la reazione e la voglia ha aiutato a ribaltare la partita e credo sia stata la forza di questo Milan. Dispiace perché potevamo vincere la partita, ma dobbiamo essere convinti della forza di questa squadra.
Su Inzaghi e Pato, l’uno decisivo l’altro un po’ in ombra:
Credo che Pippo sia un esempio, ma non per i due gol di stasera, ma per il modo in cui entra nelle partite. Penso ci voglia veleno di corpo per entrare in queste partite, come quello messo in campo anche da Gattuso. Per vincere bisogna essere un gruppo che non gioca solo bene, ma quando c’è da lottare mettersi a disposizione della squadra e nel secondo tempo l’abbiamo fatto. Pato non incisivo? Ha 21 anni, deve ancora crescere. Viene da un infortunio, è la terza o quarta partita che fa di seguito, ma stasera ha fatto meglio rispetto a sabato e deve continuare ad avere fiducia. E’ giovane, pieno di qualità, deve credere in sè stesso ed essere un po’ più spensierato.