Perché mi attaccano tutti? Facile, perché sanno che il giorno dopo le prime pagine dei giornali si occuperanno di loro. E’ tutta pubblicità gratis.
Così parlò Josè Mourinho nell’ultimo episodio di una telenovela destinata a continuare per tutta la stagione. I “tutti” che lo attaccano sono Ranieri e Scolari, che negli ultimi giorni si sono permessi di criticarlo per alcune sue esternazioni non proprio felici. Ma partiamo dall’inizio, da quando cioè il portoghese alla vigilia del Trofeo Tim aveva punzecchiato la “Giuve”, dichiarando che in caso di sconfitta con l’Inter, Ranieri avrebbe dovuto preoccuparsi, perché più avanti nella preparazione rispetto ai nerazzurri.
La Juve alla fine vinse grazie ad un gol di Iaquinta, e Ranieri intervistato a fine partita aveva manifestato tutta la propria stima nei confronti del collega, ricordandogli che aveva messo in campo la squadra meno allenata per dargli un’opportunità. E figuriamoci se Josè lasciava cadere il discorso, esimendosi dal rispondere.
La querelle verbale è continuata all’indomani della sconfitta della Juve con l’Amburgo, quando Ranieri ha fatto notare:
Io non sono come lui. Non ho bisogno di vincere per sentirmi sicuro di quello che faccio. A me sta bene anche perdere, perché bisogna essere bravi pure nelle difficoltà.
Un pizzico di invidia per i successi ottenuti dal portoghese? Forse si, ma a questo punto conta poco perché la guerra di parole è stata iniziata da Mourinho e il tecnico della Juve non ci sta ad abbassare la testa. A parole però anche l’allenatore dell’Inter se la cava perfettamente e anche stavolta ha voluto mettere i puntini sulle “i”, ricordano a Ranieri tutti i successi conquistati sul campo:
Io sono molto esigente con me stesso e ho bisogno di vincere per avere sicurezza delle cose. Per questo, nella mia carriera, ho vinto tanti trofei. Lui, invece, ha la mentalità di uno che non ha bisogno di vincere e a quasi sessanta anni ha vinto una Supercoppa. Una piccola Coppa, nulla di importante. Dovrebbe cambiare mentalità, ma forse è troppo vecchio per poterlo fare.
Pesante. Certo è che gli annuari del calcio in questo senso danno ragione al portoghese, che cerca di passare per simpatico, elargendo sorrisi e battute ad ogni apertura di bocca, ma forse sarebbe il caso di non cantare vittoria prima ancora che inizi la stagione.
A sentire Scolari, Mourinho non è altro che un arrogante e solo adesso stiamo cominciando a capire il perché sia riuscito ad attirare tante antipatie su di sé. D’accordo, Ranieri ci ha messo del suo, forse sbagliando, ma Moratti farebbe bene a catechizzare il portoghese prima che combini qualche danno. Alla prossima puntata.
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