C’era un tempo in cui Milan-Juve era la sfida dell’anno, quella che decideva lo scudetto, quella che metteva in campo i migliori calciatori in circolazione. Gli anni passano, i protagonisti cambiano, Milan-Juve non è più la sfida delle sfide, ma il fascino rimane immutato e gli attori ci tengono a fare bella figura di fronte ad un Meazza vestito a festa.
Manca la fantasia di Ronaldinho e manca la vivacità di Krasic, ma la gara offre ugualmente spunti interessanti ed occasioni per spellarsi le mani dagli applausi. I padroni di casa partono meglio, ma è la Juve a far male, malissimo, quando Quagliarella rimane sospeso in aria e beffa la difesa avversaria per il gol che vale il vantaggio bianconero.
Il Milan tenta la reazione, ma l’ordine difensivo degli ospiti impedisce al trio d’attacco rossonero di infilare Storari. La Juve ribatte colpo su colpo ed alla fine fa male ancora, quando Sissoko smarca Del Piero, consentendogli di siglare la rete del raddoppio, la rete che vale il sorpasso a Boniperti (179 gol in A con la maglia della Vecchia Signora). Ibrahimovic riesce solo ad accorciare le distanze al minuto numero 37, ma ormai è tardi per tentare la rimonta e la Juve esce con 3 punti meritati da San Siro. Del Neri gongola:
Noi non abbiamo limiti in quello che facciamo, giochiamo domenica dopo domenica, poi vediamo a maggio dove arriviamo. Certo, questo spirito mi sembra che sia l’immagine della Juve di adesso che può lottare per qualsiasi obiettivo. Tutte le cose in campo oggi sono andate per il verso giusto: l’applicazione dei giocatori, la correttezza di chi ha arbitrato e di chi ha sottolineato importanti fasi di gioco. Ne va dato atto a tutto il campionato. Complimenti anche alla terna, o quaterna, arbitrale.
E su Cassano:
Io non so le storie di Antonio, preferisco parlare dei miei giocatori. Lui sarà un giocatore della Sampdoria per il futuro, ha l’amore della città.