Posticipo dell’ottava giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano
Inter-Sampdoria 1-1
Reti: 17′ st Guberti (S), 35′ st Eto’o (I)
Tra i nerazzurri rientra Cambiasso, Coutinho e Biabiany continuano a riscuotere la fiducia di Benitez. Sampdoria in versione 4-4-2 con Guberti e Koman schierati sulle fasce nel tentativo di rifornire al meglio il duo Cassano-Pazzini. Impegno tutt’altro che semplice per l’Inter, nonostante la presenza di Eto’o che, allo stato attuale, vale più di ciascun altro attaccante della massima serie.
Il primo affondo del match vede protagonista proprio il camerunense che, al 3′, si inventa assist man per Sneijder: la conclusione dell’olandese viene bloccata da Curci. La replica di fantAntonio giunge dopo 2′: tiro dal limite, para Julio Cesar. La capacità degli ospiti di rispondere in maniera tempestiva alle giocate dei padroni di casa torna a manifestarsi all’11’: il primo tentativo è di Lucio (su cui Curci sforna un intervento da applausi), contrattacco doriano 1′ dopo ma Tissone calcia fuori di poco.
Terreno di gioco insidioso e scivoloso, locali più incisivi ma incapaci di proferire il gancio che tramortisce: la Samp si lascia chiudere nella propria metà campo e incassa senza particolari sofferenze. Il possesso palla dell’inter è evidente ma a creare il pericolo maggiore è l’undici di Di Carlo: al 32′ lo scambio tra Cassano e Guberti suggerisce l’inserimento di Pazzini che anticipa Maicon e conclude a colpo sicuro. Capire se la parata di Julio Cesar sia figlia di grande fortuna o enorme bravura è impossibile e, forse, davvero la verità sta nel solito mezzo.
Altre due azioni degne di nota prima di archiviare una frazione senza gol: quella interista, con Coutinho (34′) che salta Zauri e si vede respingere da Curci una conclusione approssimativa (il tap in di Eto’o finisce sull’esterno della rete); quella doriana (43′) con Cassano che conclude su assist di Koman: Zanetti si immola e sbroglia.
Si riparte senza cambi, si ricomincia a ritmi blandi ma l’intensità e un crescendo che inizia a delineare la netta superiorità nerazzurra in fase di possesso palla: 67%, uno sproposito che presto si traduce in conclusioni a rete. All’8′ ci prova Coutinho ma Curci blocca, dopo 6′ il brasiliano si inventa uomo assist ma Maicon si vede repinto il tiro da Zauri sulla linea di porta.
Poi, guardinghi e cinici come da perfetto manuale della squadra sfavorita, i blucerchiati vanno in vantaggio grazie a Guberti. E’ il 17′ quando Cassano supera Chivu e crossa per l’ex giallorosso: Julio Cesar non ci arriva. L’Inter accusa ma riprende ad attaccare in maniera forsennata: Coutinho somiglia a un Cassano più giovane, meno concreto ma già maturo tatticamente e sembra, in ogni caso, il più pericoloso del reparto offensivo di casa.
Ancora il carioca al tiro: è il 24′, Curci dice nuovamente no respingendo con i pugni. 25′: Coutinho per Sneijder, palla alta. 32′: Lucio di prepotenza, Curci reattivo per l’ultima volta (costretto al forfait per infortunio). Il caso? Con Eto’o, vietato parlare di casualità: vero. Ma a 1′ dall’uscita di Curci, l’Inter pareggia con il suo uomo più rappresentativo: al 35′ Cambiasso allunga per Coutinho che serve il 9. Conclusione al volo, è 1-1.
Dieci minuti, per lo squadrone capace di sfoggiare con puntualità la propria forza, potrebbero essere un’eternità. L’Inter mostra di crederci e cerca la rete della vittoria: al 39′ Lucio calcia fuori di poco poi, dopo il contropiede mal gestito da Koman, è Maicon (44′) a divorarsi il vantaggio con un colpo di testa da dimenticare da ottima posizione. Nel corso dei 5′ di recupero le retroguardie svolgono al meglio il proprio compito e il punteggio (nonostante le opportunità capitate sui piedi di Pazzini e Lucio) non cambia.