Dalla stampa francese circola la voce che Jean-Michel Aulas, presidente dell’Olympique Lione avrebbe contattato Marcello Lippi per proporgli la panchina della squadra.
Come sempre accade quando si parla di calciomercato bisogna prendere ogni cosa con le molle. Quello che è certo è che L’Olympique sta vivendo un pessimo inizio di campionato. In nove giornate ha raccolto la miseria di undici punti. Uno score imbarazzante a cui corrisponde una posizione di classifica poco consona – tredicesima – per una delle grandi di Francia.
Il presidente dell’OL avrebbe dato un ultimatum a Claude Puel: ha tempo fino al 27 ottobre per raddrizzare una situazione sportiva catastrofica. E secondo le malalingue il termine servirebbe solo ad avere il tempo necessario per accordarsi con il suo sostituto.
Da mesi i tifosi del Lione vogliono la testa di Puel. Dopo la sconfitta di misura in casa contro il Saint-Etienne, sono anche apparse in città delle bandiere che chiedono le dimissioni dell’allenatore. Una prima volta per una città tranquilla come Lione.
La scelta di Lippi è certamente di alto livello – si tratta comunque di uno dei migliori allenatori degli ultimi vent’anni.
La pista è credibile, l’unico dubbio è se l’Olympique abbia i mezzi per portare a termine l’operazione. Claude Puel è attualmente l’allenatore più pagato del campionato francese – il suo contratto è di circa tre milioni di euro lordi.
E a questi soldi bisognerebbe aggiungere il “salario” di Lippi, che secondo la stampa francese dovrebbe attestarsi sui 3 milioni netti all’anno.
Tantissimi soldi per una società che ha già registrato un deficit record di 35 milioni di euro. Per questo il club si è impegnato in una forte cura dimagrante della massa salariale, non rinnovando – tra l’altro – nessuno dei prestiti. In una situazione economica così difficile, rompere il salvadanio per avere una stella in panchina sembra irragionevole. Nel calcio però cose di questo genere capitano spesso.