L’Inter è sotto assedio, ma non sul campo, bensì nelle aule di tribunale. Non solo la difesa di Luciano Moggi, ma anche quella di Pairetto e l’integrazione dei pm Narducci e Capuano mettono in scacco la tesi accusatoria della società nerazzurra. Sul banco delle prove ora ci sono 187 intercettazioni, alcune delle quali non erano state prese in considerazione durante la prima parte del processo, altre invece sono nuove, e mettono in una diversa luce l’Inter e i suoi dirigenti, e soprattutto mettono in dubbio la liceità dello scudetto revocato alla Juve ed assegnato ai nerazzurri.
Sotto accusa principalmente l’ex presidente dell’Inter Giacinto Facchetti e le sue famose telefonate (“metti dentro Collina” detto a Bergamo e non solo) per indicare gli arbitri preferiti nelle sfide di campionato e coppa Italia (lampante il conflitto d’interessi nella preparazione alla sfida contro il Cagliari). La Juventus non chiede la restituzione dello scudetto, ma almeno una parità di trattamento, che probabilmente non manderà l’Inter in serie B, ma almeno le revocherebbe un titolo che, a dirla tutta, non meriterebbe nessuno.
decimo 8 Ottobre 2010 il 15:58
buon pomeriggio x quello che ha fatto facchetti con la partecipazione di moratti l’ inter merita oltre la revoca dellu scudetto merita di andare pure in serie bbbbbbb la juventus l’ anno mandata in b x cose meno gravi di quelle dell’ inter con facchetti e moratti ecc. ecc. cordiali saluti voglio giustizia e basta
miki foggia 8 Ottobre 2010 il 17:11
L’aborto giuridico di farsopoli 2006, è ormai alla fine.