Tutto ciò che di buono era stato fatto l’anno scorso, la classe arbitrale lo sta bruciando quest’anno. Le sviste si stanno moltiplicando, c’è molta confusione sui rigori e sui falli di mano, tanto che episodi simili vengono giudicati in maniera diversa. Lampanti sono le valutazioni sul tocco con le mani in Genoa-Bari e Fiorentina-Palermo. Nella prima gara infatti Toni (che già è alto di suo) alza le braccia allungando ulteriormente la sua figura. Colpisce la palla con la mano, l’arbitro lo ritiene un tocco involontario e lascia proseguire, ma sul rimpallo Palacio segna il gol dell’1-0.
Molto simile è ciò che accade nell’area del Palermo in cui Balzaretti, il quale peraltro non sembra nemmeno farlo volontariamente, sfiora appena con il braccio il pallone. Qui il signor Mazzoleni dà calcio di rigore, e buon per lui che Ljaijc lo sbagli, altrimenti le polemiche non sarebbero mai finite.
Ma Giannoccaro sbaglia anche dall’altra parte in Genoa-Bari, visto che il rigore che poi Barreto trasformerà in realtà è solo calcio di punizione perché il fallo avviene fuori area. Mancano invece i punti al Chievo, al Brescia e al Cesena. Nell’ordine, i veneti possono recriminare perché manca un rigore piuttosto netto su Pellissier, steso da Agazzi; alle rondinelle manca un altro rigore per un fallo netto di Dias su Caracciolo in area; ed infine al Cesena manca un punto perché la rete della vittoria di Benatia, arrivata in pieno recupero, è viziata da un fuorigioco attivo di Sanchez.
Commenti (1)