Di parole ne sono state spese tante, forse troppe, ma tra poco più di due ore sarà il campo a stabilire chi tra Inter e Juventus avrà più voglia di lasciarsi alle spalle le polemiche, nella speranza che la gara di stasera non ne crei di nuove.
Tre i punti che separano le due squadre, con l’Inter che spera di aggiudicarsi l’incontro per sorpassare i cugini rossoneri e riportarsi in vetta alla classifica al fianco della Lazio. La Juventus punta invece a colmare il gap che la separa dai nerazzurri o almeno a non perdere troppo terreno dalla testa della classifica.
Ma Inter-Juve, checché ne dicano i protagonisti dentro e fuori dal campo, non si gioca solo per i tre punti. Forse un tempo era così, ma tutto è cambiato da Calciopoli, da quando i bianconeri persero trofei (e faccia), conoscendo per la prima volta l’onta della retrocessione.
Uno di quei trofei (lo scudetto del 2006) venne assegnato d’ufficio proprio all’Inter e – alla luce della cosiddetta Calciopoli 2, con tanto di intercettazioni compromettenti per Moratti, Facchetti & Co. – sono in molti sotto la Mole a chiedere un adeguato risarcimento (restituzione o non assegnazione del titolo per l’anno in questione).
Impossibile credere che nella gara di stasera gli attori riescano a tener fuori dalla scena simili considerazioni, sebbene dalle due società siano arrivati innumerevoli inviti alla calma ed al rispetto delle regole, affinché domani si possa parlare solo di calcio.
Ci auguriamo che sia così, che i quotidiani del lunedì diano spazio all’ennesimo gol di Eto’o contro la Vecchia Signora o alla punizione magistrale di capitan Del Piero che conduce i suoi alla vittoria. Ci auguriamo di ascoltare le dichiarazioni pacate di Delneri e Benitez a fine gara, lontane dai toni di recriminazione su questo o quell’altro episodio controverso.
Che sia una partita di calcio, almeno fino alla prossima polemica.
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