Anticipo della sesta giornata di serie A.
Stadio Via del Mare, Lecce
Lecce–Catania 1-0
Rete: 36′ Corvia
Etnei a una punta, Maxi Lopez, e due rifinitori, Ricchiuti e Mascara. I salentini rispondono con un modulo spregiudicato, il 4-3-3, del quale Jeda, Corvia e Olivera sono i terminali offensivi.
Cotanta qualità in attacco lascia presagire a un incontro vibrante e corredato da occasioni da rete a valanga, tanto che già l’inizio non delude le aspettative. Passano 6′ e gli ospiti si divorano un gol già fatto: lo spunto è di Mascara, che mette Lopez a tu per tu con Rosati.
L’11 catanese fallisce clamorosamente e si lascia ipnotizzare dall’estremo di casa. A seguire, venti minuti di tattica nel corso dei quali sono i due reparti di centrocampo a tentare l’apertura di varchi interessanti.
Crescono con il passare dei minuti Mesbah, per i giallorossi, e Mascara, per il Catania. Ospiti più pericolosi ma poco incisivi, padroni di casa in gol alla prima vera occasione (36′): Olivera crossa, Corvia insacca con un tocco da ottima posizione.
Il resto della prima parte non offre spunti degni di nota. Nella ripresa, sono ancora gli ospiti a pressare maggiormente per acciuffare il pari ma la prima opportunità è locale: trama corale al 3′, l’intervento di Silvestre a ridosso dell’area di rigore è provvidenziale.
La disamina della fase centrale della ripresa tiene conto di un differente approccio all’incontro: attenta gestione del vantaggio da parte dei salentini e asfissiante dialogo ospite: il Catania tutto cuore e polmoni, tuttavia, ha la pecca di non finalizzare il gioco e vive la contraddizione che – negli ultimi scampoli di partita – l’attaccante più pericoloso sia Potenza.
Che di mestiere fa il difensore. Di contro, la capacità maggiore del Lecce è stata quella di sapersi chiudere e riuscire a imbrigliare la manovra degli uomini di Giampaolo: il punteggio non cambia neppure nei quattro minuti di recupero concessi da Pierpaoli.
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