Fino a ora conoscevamo i botti d’inverno, quelli che a Capodanno mettono in cantiere un anno e danno il benvenuto all’altro. Non ancora note, le botte d’estate che pure sono diventate una costante sui terreni di gioco. Le chiamano amichevoli di calcio: servono a ciascun club per misurare lo stato di forma in vista della stagione che verrà ma nessuno – finora – aveva spiegato che tali partite di preparazione vanno in scena, in casi sempre più frequenti, su terreni di gioco prestati alla boxe. Prima il Catania, poi il Cagliari. Infine il Brescia. Solo che stavolta un minimo di preveggenza poteva pure arrivare. Quando dici: un obiettivo tutto scritto nel nome. Larissa.
Chissà se, col senno di poi, i dirigenti del Brescia si siano quantomeno riproposti di fare maggiore attenzione in sede di definizione del programma delle amichevoli estive. Già. Perchè nel corso della gara in svolgimento a Trento (Storo, per l’esattezza) nel pomeriggio di ieri, le Rondinelle sono incappate nella (poco) prevedibile rissa di inizio agosto.
Avevano spiegato, ad Andrea Caracciolo e compagni, che l’avversario sarebbe stato il Larissa: particolare da poco – forse omesso, forse sfuggito – è che quel sostantivo maschile (Larissa, nome proprio di club), potesse all’occorrenza tramutarsi in sostantivo femminile (la rissa, nome comune: in questo scorcio di calcio estivo, oseremmo dire comunissimo).
I FATTI. Brescia in ritiro tra i monti del Trentino per preparare al meglio la stagione alle porte (ritorno in A dopo la vittoria ai play off contro il Torino): l’ultima amichevole in programma è contro la formazione greca del Larissa che, tecnicamente, non vale certo il club lombardo a cui mister Giuseppe Iachini ha tra l’altro chiesto di giocare come se fosse un incontro importante. E’ quello che il Brescia cerca di fare: schierato nel 3-5-2 con Caracciolo e Possanzini coadiuvati all’occorrenza da Konè, inizia a dare sfoggio di quantità e qualità. Tant’è che al 35′, quando l’Airone sblocca il risultato, tale linearità di manovra ha fruttato, oltre alla rete del vantaggio, anche parecchi lividi sulle ginocchia delle Rondinelle.
Il calore dei mille bresciani in tribuna si fa sentire tutto: specie nella ripresa, quando la partita si surriscalda e si incattivisce con il passare dei minuti. Al 20’ il capitano del Larissa, Dabizas, si becca il rosso diretto per una gomitata a Hetemaj, 16′ dopo i greci trovano il pari con una staffilata di Puri (che non dimentica, nella circostanza, di stuzzicare i supporters bresciani) e al 40′ sono ancora gli uomini di Iachini a passare grazie a Hetemaj. Poi, non è più calcio: la seconda espulsione ai greci (Romeu), mette il direttore di gara (Sguizzato) nelle condizioni di anticipare il triplice fischio. Torna in campo Dabizas, il capitano espulso, e si fionda su Budel per vendicare un colpo di parecchi minuti prima. L’assalto scatena la caccia all’uomo a cui prendono parte anche i tifosi delle Rondinelle. Alla fine, ne siamo certi, l’arbitro a referto non ha inserito il punteggio finale (2-1 per gli italiani) ma il numero dei colpi andati a segno. E in quel caso, i greci sono stati capaci di scrivere tutt’altra gara…
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