Si è chiuso con un nulla di fatto l’incontro che ieri ha tenuto col fiato sospeso i tifosi della Roma, tra Rosella Sensi e la dirigenza dell’Unicredit per la cessione della società. La trattativa però non ha subìto uno stop a causa di incomprensioni o ostacoli vari, ma solo per una questione di “orario”.
La seduta infatti è iniziata alle 18:00 di ieri, e si sarebbe dovuta concludere dopo pochi minuti, ma secondo gli interessati, avendo parlato anche dei minimi dettagli, la discussione si è protratta a lungo, e così per le conclusioni finali si è rimandato tutto a giovedì, quando compatibilmente con gli impegni di ognuno, dovrebbe essere posta la firma.
Ma andiamo a vedere questi dettagli. La trattativa prevede il passaggio dell’intero pacchetto azionario della Roma nelle mani dell’Unicredit, istituto bancario che vanta un credito nei confronti delle società della famiglia Sensi (Italpetroli) per un ammontare di 325 milioni di euro. In questo modo il debito verrebbe azzerato, e alla famiglia romana resterebbero le proprietà immobiliari, per un valore di 25-30 milioni di euro, che inizialmente si pensava di utilizzare per la copertura parziale del debito.
La Unicredit però non ha intenzione di gestire la società, e così lascerà l’amministrazione ordinaria ai Sensi e la gestione della squadra alla banca d’affari Rotschild, la quale sarà anche incaricata di trovare un serio compratore che potrà accollarsi l’onere di guidare la società capitolina.