L’Italia cambia faccia, dopo la debacle che l’ha vista uscire prematuramente dalla kermesse mondiale. Lo avrebbe fatto conunque, anche se avesse conquistato posizioni migliori tra le grandi del mondo, anche se il miracolo di Berlino si fosse ripetuto sotto il cielo del Sudafrica. Marcello Lippi ha dato l’addio alla panca azzurra ed al suo posto ora siede Cesare Prandelli, uno dei migliori tecnici del panorama italiano, capace di portare la Fiorentina nell’élite del calcio europeo per diversi anni di seguito.
Oggi è stato il giorno della presentazione per l’ex tecnico della Viola, che ora si trova a dover ricostruire sulle ceneri della vecchia Italia, di quella che è uscita con le ossa rotte dal mondiale sudafricano, arrendendosi alla foga agonistica di nazionali ben meno attrezzate dal punto di vista tecnico.
L’inizio non è dei più semplici, ma Prandelli non ha voglia di cancellare completamente il passato:
Ricette non ce ne sono, ho voglia di iniziare una grande avventura. Un saluto particolare a Marcello Lippi, un ct campione del Mondo che ha lasciato in eredità qualcosa di positivo: una certa mentalità e un attaccamento particolare alla maglia e da questo dobbiamo ripartire con un progetto che deve comprendere tutti, anche la stampa. Voglio un clima di rispetto e di collaborazione con tutti anche fuori dal campo e con tutto lo staff federale.
Queste le prime parole da neo ct della nazionale italiana, ma poi è normale che il discorso finisca sui nomi dell’Italia del futuro. Cassano?
Non voglio fare nomi ma sarà convocato chi merita di indossare la maglia della nazionale che non è né mia né della federazione, ma di tutti. Sarà una scelta meritocratica, ma basata anche sulla dignità e il rispetto dei ruoli. Cassano l’ho visto molto sereno, tranquillo e maturo, probabilmente anche grazie all’incontro con Carolina, sua moglie. Nella vita alcune persone – spesso le donne – ti possono dare il giusto senso della vita.
In quanto a Balotelli, l’ex tecnico viola non ha voluto sbottonarsi, ammettendo di non conoscerlo bene, mentre ha di fatto chiuso la porta ai campioni del passato, come Francesco Totti, ad esempio:
Malgrado il grande rapporto di stima che ci lega, non sto pensando a Francesco in questo momento. Non vorrei trovarmi un giorno in una partita decisiva a dover convocare questi grandi giocatori, significherebbe che ho sbagliato tutto.
Apertura invece verso gli oriundi:
Se hanno la cittadinanza italiana e giocano benissimo non vedo perché non convocarli.
L’unica certezza al momento sembra essere Gigi Buffon, rimasto fuori dal mondiale per un’ernia del disco e prossimo ad un intervento chirurgico:
Mi auguro che Buffon possa essere un esempio e mi auguro di potergli dare la fascia di capitano ai prossimi europei.
Intanto speriamo di qualificarci per i prossimi Europei…. Per il resto, vai Cesare!
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