A differenza di quasi tutte le partite di questo Mondiale, Camerun-Danimarca si può definire finalmente una partita divertente. Le due squadre si affrontano a viso aperto, sapendo che una sconfitta significherebbe eliminazione, ed anche un pareggio sarebbe molto rischioso. Ma purtroppo per la nazionale africana, è lei la prima a salutare il torneo con una giornata d’anticipo, dato che la seconda sconfitta su due partite non le dà più speranza di proseguire.
Per far capire il grado di divertimento del match, basti pensare che nel primo tempo ci sono almeno una decina di palle gol per entrambe le squadre, oltre alle prime due reti. E’ il Camerun a dominare, con la Danimarca che si affida al contropiede. Il problema per i danesi è che la difesa è di un livello molto basso, sbaglia spesso, e su uno di questi errori arriva il gol di Eto’o, lasciato completamente libero a centro area, il quale ha tutto il tempo di stoppare la palla, guardare il portiere e tirare nell’angolo prescelto. Il pari arriva in contropiede per i danesi grazie all’attaccante dell’Arsenal Bendtner, più veloce dei difensori africani nel deviare un cross in porta. Due clamorose occasioni chiudono i primi 45 minuti. La prima capita sui piedi di Rommedahl, il quale a porta completamente vuota calcia addosso ad un difensore, peraltro già a terra; la seconda è ancora di Eto’o, il quale approfittando dell’ennesimo svarione difensivo, riceve palla e calcia sul palo a Sorensen battuto.
La ripresa sarà decisiva. I camerunensi non perdono il vizio di sbagliare gol sotto porta, e Sorensen ci mette anche del suo, neutralizzando l’azione più chiara della ripresa con una parata che vale quanto un gol. Molti errori da parte degli africani portano come diretta conseguenza la rete danese. Gli scandinavi nella ripresa non fanno altro che difendersi, ma sull’unica azione d’attacco approfittano dell’immobilità della difesa avversaria per segnare con Rommedahl la rete che gli regala una speranza di passare il turno. Per accedere agli ottavi i danesi dovranno vincere l’ultima gara, perché per la differenza reti, in caso di pareggio, si qualificherebbe il sorprendente Giappone.