In realtà lui nella sua Lazio aveva due problemi: il primo era di riuscire a far diventare dirigente della società un ex calciatore (non si capisce perchè questo accanimento); il secondo era che doveva assolutamente liberare il posto per un secondo extracomunitario.
“Avra’ un ruolo di raccordo tra squadra e societa’, c’era questa necessita’. Avevo provato anche con altre persone, ma non se la sono sentita di accettare. Ho scelto lui perche’ e’ una persona che ha conoscenza internazionale, parla cinque lingue e ha carisma. Potra’ dare un contributo alla societa’ come trait d’union”
ha dichiarato Lotito, che prima di lui si era rivolto a Peruzzi, poi a Giordano e quindi a Marchegiani, ricevendo sempre rifiuti.
Alla fine l’affare lo hanno fatto entrambi, anche perchè dopo 253 presenze e 57 reti, l’albanese era riuscito a segnare solo un gol in tutta la stagione scorsa e giocava sempre meno. Ma certo nessuno si aspettava un passaggio così repentino dal campo alla scrivania. Probabilmente la storia che fare il calciatore non conviene perchè dopo i 30 anni sei finito sta diventando una leggenda.