Mai edizione dei mondiali partì con così tante polemiche intorno alla maglia azzurra. Non bastavano i 60 milioni e passa di commissari tecnici pronti a sparare addosso a Lippi per ogni singola scelta, ci mancavano solo le accuse del mondo della politica (e di Calderoli in particolare) che qualche giorno fa ha invitato la Federcalcio a ridurre gli eventuali premi vinti dai calciatori azzurri in terra sudafricana.
La polemica è rimbalzata qua e là per un paio di giorni, con gli azzurri che non hanno preso bene il suggerimento del ministro leghista e con Abete, presidente della Figc, pronto a precisare:
C’è molta attenzione sul versante fiscale. Se la Federazione determina un premio a un giocatore, è un reddito a 360 gradi e determina la tassazione. Sul versante fiscale dobbiamo dire che avere dei giocatori che guadagnano bene vuol dire anche avere la certezza di introiti per lo Stato.
Intanto però la comitiva azzurra ha voluto dare un segnale forte e, pur non condividendo l’opinione di Calderoli, ha deciso di devolvere parte dei premi (nella speranza che l’Italia si piazzi sul podio) alla Fondazione per l’Unità d’Italia, come riferiscono Buffon e Cannavaro all’Ansa:
La fondazione per le celebrazioni dell’Unità ha problemi di budget, e allora noi che siamo un simbolo che unisce il paese intero abbiamo deciso: se andiamo a premio, ciascuno di noi contribuirà con una parte della somma, piccola o grande che sia, per dare risalto al valore dell’Italia unita.
Poi continua il capitano:
Ogni lavoro, se ottieni risultati ha dei riconoscimenti. I nostri del 2006 furono finanziati dai compensi Fifa, e comunque alla Federcalcio rimase un attivo di un milione e mezzo di euro. Ma va bene, c’è la crisi. Eccola allora la causa giusta: lo Stato deve tagliare i fondi per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia? Noi a quel valore crediamo davvero, ne siamo il simbolo e la dimostrazione ogni minuto di partita in campo. E allora ci mettiamo la nostra faccia e i nostri soldi.
Non si è fatta attendere la risposta del ministro:
Mi auguro che, per poterli devolvere, i premi li prendano e quindi mi auguro che vincano. Non si può vendere la pelle dell’orso prima di averlo preso.
Siete autorizzati a staccare le mani dalla tastiera ed a fare tutti gli scongiuri del caso. Forza Azzurri, abbiamo voglia di un altro bagno nella fontana!
pincocazzulo 11 Giugno 2010 il 10:21
Le flatulenze sfuggono e impestano di tanfo acre tutt’intorno, per un attimo raccontano di grasse cene aristocratiche, infine svaniscono.