La Nuova Zelanda è la Cenerentola del Mondiale di Sudafrica. E’ infatti una delle squadre più in basso nel ranking Fifa (78esimo posto) ed è stata l’ultima, in ordine cronologico, a qualificarsi al torneo dopo lo spareggio con l’altra sorpresa dell’anno, il Bahrain.
A differenza dei cugini del rugby All Blacks, gli All Whites del calcio non incutono nemmeno in piccola parte lo stesso timore. La nazionale neozelandese è considerata tra le squadre materasso del Mondiale, visto il basso livello del calcio nel Continente oceanico, tanto da far “migrare” l’Australia nel più competitivo girone asiatico.
La nazionale di Ricki Herbert è alla sua terza partecipazione alla fase finale del torneo, ma mai è andata oltre il girone. E quest’anno non sembra che la storia possa cambiare. Nonostante la poca esperienza internazionale, Herbert ha dato alla Nuova Zelanda un gioco discreto, molto fisico ma non sempre lineare, anche per la mancanza di talenti in squadra. E così si ritrova a dover giocare molto sul fattore sorpresa, come fece con l’Italia lo scorso anno quando, a causa di un calo dell’attenzione degli azzurri, i neozelandesi riuscirono a segnare ben 3 gol a Buffon.
Stavolta sarà ben diverso, l’attenzione nel Mondiale è molto più alta di un’amichevole, e se gli All Whites dovessero segnare anche un solo gol sarebbe già un miracolo. Oltre alla poca qualità, la squadra deve fare i conti anche con la mancanza di esperienza, dato che solo 5 calciatori giocano in campionati europei (4 in Inghilterra ed uno in Danimarca), e addirittura due componenti della nazionale sono senza squadra. La stella è l’attaccante piuttosto interessante Chris Killen del Middlesbrough, che con la punta del WBA Chris Wood forma un attacco di tutto rispetto. Ma il problema è il resto della squadra, che misurandosi quasi esclusivamente nei campionati di casa o al massimo nella Major League americana non saranno in grado di affrontare le migliori compagini mondiali.
La Nuova Zelanda è una di quelle poche squadre che come obiettivo non ha nemmeno superare il primo girone, ma fare almeno un punto sarebbe già considerata una vittoria. Dopotutto anche noi, per quanto riguarda il rugby, possiamo dire lo stesso, quindi non è uno scandalo se il motto dei neozelandesi in Sudafrica sarà “l’importante è partecipare“.
La rosa:
Portieri: James Bannatyne (Team Wellington), Glen Moss (Melbourne Victory) Mark Paston (Wellington Phoenix)
Difensori: Andy Boyens (New York Red Bulls), Tony Lochhead (Wellington Phoenix), Ryan Nelsen (Blackburn Rovers), Winston Reid (FC Midtjylland), Ben Sigmund (Wellington Phoenix), Tommy Smith (Ipswich Town), Ivan Vicelich (Auckland City)
Centrocampisti: Andy Barron (Team Wellington), Leo Bertos (Wellington Phoenix), Jeremy Brockie (Newcastle Jets), Tim Brown (Wellington Phoenix), Jeremy Christie (Tampa Bay Rowdies), Aaron Clapham (Canterbury United), Simon Elliott (Senza squadra), Michael McGlinchey (Central Coast Mariners), David Mulligan (Senza squadra)
Attaccanti: Rory Fallon (Plymouth Argyle), Chris Killen (Middlesbrough), Shane Smeltz (Gold Coast), Chris Wood (West Bromwich Albion).