Roma-Soros, telenovela finita con il colpo di scena

di Redazione Commenta

Dopo un anno di voci che si rincorrevano e smentite più o meno ufficiali, la telenovela tra l’As Roma e il magnate americano George Soros pare giunta all’ultima puntata. A mettere la parola fine è stato l’uomo chiave della vicenda, Joe Tacopina, che ha finalmente messo in chiaro tutta la vicenda in una conferenza stampa.

Cominciamo dal principio. All’inizio del nuovo anno l’As Roma era in gravi difficoltà economiche, soprattutto dovute all’indebitamento dell’azienda principale della famiglia Sensi, la Italpetroli. Per questo i Sensi, pur non in veste ufficiale, si stavano guardando intorno per cercare un valido acquirente a cui lasciare la società di calcio, e qui entra in gioco Tacopina.


L’avvocato italo-americano era in contatto con la Famiglia già da un pò, e fu incaricato di trovare qualcuno che avesse un conto in banca abbastanza consistente da reggere le sorti dei giallorossi. Uno dei nomi che si fecero allora fu quello di Raffaello Follieri, che però fu scartato quasi subito perchè non ritenuto in grado di investire abbastanza. A questo punto fu proprio Tacopina a tirare in ballo George Soros, che a sua detta era il miglior acquirente al momento sulla piazza.

Il miliardario di origine ungherese era ben disposto ad acquistare la Roma, diventandone presidente, con Tacopina che doveva assumere l’incarico di semplice rappresentante. Soros e la famiglia Sensi parevano piacersi sin dal primo incontro, e la trattativa sembrava destinata a buon fine. Sulla base di 280 milioni si era arrivati quasi a chiudere il contratto, già verso la fine di marzo. Pochi giorni prima della firma però, all’inizio di aprile spuntò un fantomatico acquirente arabo che sembrava voler offrire 400 milioni per i giallorossi. A questo punto i Sensi hanno cominciato a tentennare, cercando di capire meglio la serietà dell’offerta, ma questa attesa ebbe come unico risultato quello di raffreddare il rapporto con Soros, che vista l’indecisione del Presidente della Roma, decise di ritirarsi a maggio.

Il giallo dell’arrivo di Tacopina in Italia è presto spiegato: mentre nell’organico romanista lui sarebbe dovuto apparire solo come dirigente, in quello del Bologna lui diventerebbe il proprietario, dato che ha intenzione di investire capitali propri per rilevare la società da Cazzola. Ed infatti la trattativa, già annunciata da noi più di una settimana fa, sembra doversi concludere con l’acquisizione da parte dell’avvocato americano della squadra emiliana, mentre la Roma resterà, ancora per un anno, nelle mani della famiglia Sensi. Capitolo chiuso.

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