Gli strani destini di Aragones e Domenech

di Redazione 1

Com’è complicato il mondo del calcio! Se vinci, ti fanno fuori, se perdi, chiudono la porta dall’interno per non farti scappar via. C’è da diventar matti a cercare di capire!

Eppure, a giudicare da quanto sta avvenendo in Spagna e Francia, sembra che le federazioni di alcune nazionali europee soffrano di una sorta di sindrome masochista.

Accade così che il tecnico campione d’Europa (Aragones)venga silurato senza troppi complimenti, mentre il ct più discusso del Vecchio Continente (Domenech) sia invitato a restare al suo posto, nonostante la recente debacle. Ma andiamo per ordine.


Fino a ieri eravamo tutti convinti che la posizione di Domenech alla guida della nazionale francese fosse seriamente compromessa, a causa dei risultati deludenti dell’ultimo Europeo: un solo gol segnato, un solo punto conquistato e zero gioco. Di fronte ad una tale situazione si pensava che la federazione francese prendesse provvedimenti immediati, cacciando a calci nel sedere il primo responsabile della disfatta.

Ma la Francia non è l’Italia e se il destino di Donadoni era legato ai risultati, quello di Domenech sembra prescindere da tutto. Evidentemente il francese ha il suo santo in paradiso, e non uno qualunque, ma Michel Platini che ha perorato la sua causa all’interno della Federazione:

Sfasciare quello che è stato fatto, provocare una spaccatura, è pericoloso. Cambiare, significa mettere in pericolo la nazionale. Abbiamo bisogno di rinnovare i giocatori e qualificarci per i mondiali 2010. E il tecnico meglio posizionato per riuscirci è Raymond, perché conosce di più i giocatori attuali e quelli futuri.

Beh, contenti voi… Quello che è certo è che anche Luis Aragones avrebbe voluto godere di tanta fiducia all’interno della sua Federazione, se è vero che non hanno nemmeno provato a convincerlo a restare alla guida della Spagna. Ed il saggio non deve aver apprezzato molto il trattamento che gli è stato riservato, visto che all’indomani del trionfo si è cominciato a parlare del suo successore.

Non accetto si dica che sono io a volermene andare. In realtà è la Federazione che non mi vuole più come commissario tecnico. Altrimenti non avrebbero contattato un altro mentre era ancora al lavoro.

Diversa la versione dei suoi “datori di lavoro”

E’ stato lui a dire pubblicamente che voleva lasciare e lo ha ripetuto anche al direttore sportivo Fernando Hierro.

Qualunque sia la verità, fa strano vedere un tecnico campione con le valigie in mano, mentre ad un suo collega così discusso (e perdente) viene data un’altra possibilità. Misteri del calcio…

Commenti (1)

  1. bè la stessa cosa è successa dopo il mondiale del 2006, con lippi che se ne andava e domenech che rimaneva, anche se allora la francia fece una figura un pò migliore.
    ma alla fine meglio così, visto che domenech ha sfasciato la nazionale francese, vorrà dire che al mondiale avremo un avversario in meno!

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