Havant&Waterloville: dalla sesta serie alla gara con il Liverpool

di Redazione Commenta

Non c’è spazio per le favole in un mondo in cui non basta la buona volontà e il tifo del pubblico per andare avanti. Nel calcio vince chi spende. E’ una regola che vale da anni e le squadre che non possono permettersi l’acquisto di grandi campioni restano sempre a guardare.

Sempre? Quasi sempre. Ogni tanto spunta l’isola felice, l’outsider che fa simpatia e per cui viene quasi naturale tifare, sperando che continui nella marcia trionfale verso un insperato successo.

L’ultima favola in ordine di tempo si chiama Havant&Waterlooville, nome improponibile e impronunciabile di un club nato nel 1998 dalla fusione dell’Havant Town FC e del Waterloville FC e soprannominato per comodità e buona pace di tutti Hawks. Gioca nella South Conference inglese, nella sesta serie (più o meno la nostra Eccellenza) in uno stadio che può contenere non più di 5000 tifosi e che non ha mai registrato il tutto esaurito (il record di spettatori al West Leigh Park la scorsa estate per l’amichevole contro il Porthsmouts con 3573 paganti).


Nessun grande nome in rosa, se si esclude Tom Jordan, figlio dello “squalo” Joe che giocò nel Milan e nel Verona nei primi anni ’80. Per il resto storie ordinarie di provincia con ragazzi che lavorano o studiano, giocando a calcio solo per puro divertmento. E divertendosi sono arrivati in alto, tanto che ora tutta l’Inghilterra parla degli Hawks.

E se lo meritano il loro quarto d’ora di popolarità questi ragazzi che sono riusciti a raggiungere il quarto turno nella FA Cup, superando squadre molto più quotate (l’ultima in ordine di tempo, il Swansea, squadra di terza divisione, battuta per 4-2 nel replay di mercoledì, dopo che il primo incontro si era concluso sull’uno pari).

Ora li aspetta il Liverpool nella gara del 26 gennaio, in uno stadio che la maggior parte di loro avrà visto solo in televisione. Una bella soddisfazione al di là del risultato finale pressoché scontato contro i vice-campioni d’Europa che lasceranno probabilmente poco spazio ai sogni e faranno il loro dovere di grande squadra.

Intanto gli Hawks potranno avere le maglie di campioni come Gerrard e Fernando Torres, poi non si sa mai: sognare non costa niente. E le aquile, si sa, volano alto!

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