Cska Mosca-Inter 0-1
Andata: 0-1
Qualificata alle semifinali: Inter
Barcellona-Arsenal 4-1
Andata: 2-2
Qualificata alle semifinali: Barcellona
CSKA MOSCA-INTER. Inter formato Champions League: lo andiamo ripetendo da inizio stagione. Con battute d’arresto evidenti in campionato, come insegna la storia recente, ma anche con tanto di consapevolezza che mai come in questa annata i nerazzurri hanno la concreta possibilità di mettere in bacheca la coppa con le orecchie. Josè Mourinho si affida a un undici spregiudicato, nel pieno rispetto di un modulo che finora si è rivelato vincente. In terra russa, con il vantaggio di un gol da difendere, la prima insidia per Milito e compagni era quella di scontrarsi con la novità del terreno sintetico.
Eto’o, Milito, Pandev e Sneijder dal 1’, con l’olandese – in dubbio fino alla fine – capace di mettere in rete il pallone della definitiva sicurezza. E’ il 6’ quando il 10 nerazzurro calcia una magistrale punizione su cui l’estremo ospite ha parecchie responsabilità: Inter in vantaggio e gara chiusa. Non è una partita entusiasmante e le poche emozioni sono dovute anche alla volontà interista di non sbilanciarsi e tutelare il doppio vantaggio.
Il Cska Mosca resiste fino al 4’ della ripresa, poi subisce il colpo del definitivo k.o.: lo mette a segno il direttore di gara che rifila il cartellino rosso a Odiah (C) per somma di ammonizioni. Inter in semifinale con tanto di dichiarazioni a effetto di Josè Mourinho: “Quello che abbiamo fatto stasera, e soprattutto le cinque vittorie consecutive in Champions sono un cambio totale della storia dell’Inter.
Ora questa squadra può vincere la Champions. La storia negativa, l’ossessione di Villarreal, Valencia, Manchester, la paura di giocare, il non vincere mai fuori: tutto questo non esiste più. Può succedere di tutto fra semifinali e finale. Ma, vada come vada, l’anno prossimo l’Inter inizierà la stagione europea per vincere. Se alziamo la coppa quest’anno ottimo, se no succederà fra pochi anni”.
BARCELLONA-ARSENAL. Che altro dire dello squadrone strepitoso che si ritrova tra le mani Pep Guardiola? Stavolta a farne le spese, subendo una batosta e una lezione di calcio, sono gli inglesi dell’Arsenal a cui tocca dover soccombere in maniera netta dopo essere riuscita a passare in vantaggio grazie a una rete di Bendtner al 19’. Per i 98 mila presenti al Camp Nou, una rete da pelle d’oca. Roba di qualche minuto.
Perché se hai in squadra il Pallone d’Oro, uno dei calciatori più decisivi degli ultimi anni a livello mondiale, affronti col sorriso anche l’assenza forzata di Ibrahimovic e lo svantaggio iniziale in una gara di ritorno di Champions League che non ci si può permettere di perdere nè di pareggiare per più di una rete a testa. Lione l Messi è stratosferico e da solo ribalta l’esito del match.
Quattro reti in 70’: la prima al 21’ con un bolide da fuori area, la seconda al 37’ finalizzando una azione corale, la terza al 42’ con un pallonetto che elude l’intervento di Almunia e la quarta a 3’ dal triplice fischio. Resa incondizionata dei Gunners per manifesta inferiorità.