I Paesi fondamentalisti mettono davanti a tutto la religione, ed il Paese fondamentalista per eccellenza è l’Iran. In quella nazione il calcio è una delle poche opportunità di gioia, tra conflitti e repressioni, ma una scelta molto discutibile costringerà gli iraniani a fare a meno anche di questo.
In occasione dei Giochi giovanili di Singapore che si terranno dal 12 al 25 agosto prossimi, la nazionale femminile di calcio dell’Iran aveva ottenuto la qualificazione sul campo. Il Comitato Olimpico iraniano aveva però stabilito che le calciatrici, come vuole la tradizione, dovessero scendere in campo per forza con l’hijab, il tipico velo islamico che copre i capelli delle donne.
Ma secondo il regolamento Fifa, questo accessorio non è previsto, e non facendo parte dell’uniforme, aveva chiesto al Comitato di rinunciare alla tradizione almeno per quelle due settimane. Ma le ferree regole islamiche non lo hanno permesso, e dunque la Fifa non ha potuto fare altro che escludere dalla competizione le povere calciatrici iraniane, che hanno come unico torto quello di essere nate nel Paese sbagliato.
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