La tripletta Campionato – Champions – Coppa del Re desiderata (ma forse mai effettivamente cercata) dal presidente Calderon dovrà essere rinviata di un altro anno, come ormai succede dal 1993, anno in cui le Merengues hanno messo le mani per l’ultima volta sul trofeo.
L’eliminazione è figlia delle troppe disattenzioni della partita di andata contro il Maiorca che non poteva chiedere di più del 2-1 inflitto tra le mura amiche, completato dal sorprendente 1-0 di Ibagaza al Bernabeu, risultato troppo facile contro una delle squadre più forti del mondo, ma anche un po’ troppo superficiale.
“Era difficile ribaltare il risultato dell’andata, ci abbiamo provato e questo ci basta” cerca di autoconvincersi Ancelotti, ma la realtà è che una squadra che deve recuperare un 2-1 in casa non schiera metà formazione proveniente dalla panchina e l’altra metà dalla Primavera. Ma i vari Gourcuff, Paloschi (in gol sia all’andata che al ritorno) e Kalac non possono comunque competere con i titolari di una squadra di serie A.
Ma poi alla fine esce allo scoperto il tecnico rossonero dichiarando: “In questo momento, con i recuperi che abbiamo da giocare, la coppa Italia poteva essere un disturbo per il futuro e non ci dispiace così tanto essere usciti”.
Insomma, niente di nuovo nella testa degli allenatori di mezza Europa, ma almeno qualcuno che lo ammette c’è.