Sembrava fosse nella fase conclusiva, ed invece Calciopoli riemerge dalle sue ceneri più intrigante e terribile che mai. Luciano Moggi, sin dalla prima udienza di quasi 4 anni fa, si è sempre difeso affermando che l’indagine si fosse sempre svolta a senso unico nei confronti della Juventus, tralasciando la posizione di altre squadre. Secondo quanto pubblicato oggi sul quotidiano La Stampa, pare avesse ragione.
Il tenente colonnello Attilio Auricchio, intorno a cui ormai si svolgono tutte le ultime indagini, aveva ammesso che alcune intercettazioni telefoniche erano “sfuggite” agli investigatori. E guardacaso, nei minuti finali della partita più lunga della storia del calcio italiano, sono venute alla luce.
Ancora non si conosce il contenuto, ma queste parlano di Giacinto Facchetti (all’epoca presidente dell’Inter) che chiamava “non meno di due volte a settimana” il designatore arbitrale Paolo Bergamo. Tra queste telefonate c’erano alcune fatte da e verso Moratti che coinvolgevano sia Bergamo che Pairetto, l’altro designatore, ed una cena sospetta pochi giorni prima di Livorno-Inter, conclusasi 0-2.
Tra gli altri nomi rispunta quello di Galliani e di Della Valle (non è specificato quale dei due), di cui il secondo impegnato a chiedere a Bergamo un “aiuto per salvarsi” nella stagione 2004-2005. Insomma, la partita di Calciopoli sembra dover andare ai supplementari. Speriamo che gli arbitri siano imparziali e, se c’è stato qualche illecito, puniscano i responsabili come hanno punito, forse troppo duramente, la Juventus.
miki foggia 31 Marzo 2010 il 18:56
Ogni udienza di Napoli, processo calciopoli, porta nuove novità rispetto all’aborto giuridico e al pressapochismo e mediocrità giornalistica del 2006. Ma oggi la stampa è muta, ma la verità e la realtà da Napoli sta venendo fuori,…… un altro pò di pazienza. Viva il calcio, quello del rettangolo verde
miki foggia 8 Maggio 2010 il 17:54
Racalbuto favorisce i bianconeri: fermato 10 turni. Paparesta li penalizza: graziatoTORINO, 8 maggio – Gli arbitri sono il perno intorno al quale si reggono le accuse a Luciano Moggi: quelli che appartengono alla famosa cupola e, di conseguenza, favoriscono la Juventus – sostengono i pm – vengono premiati arbitrando di più e aumentando quindi i loro introiti, mentre quelli che fischiano contro sono danneggiati. Tesi sostenuta anche davanti al presidente del collegio giudicante di Napoli, Teresa Casorio, dal tenente colonnello Attilio Auricchio, a capo del pool che ha compiuto le intercettazioni. Spulciando però le informative dei carabinieri – tre tomi di quasi millequattrocento pagine che riassumono le indagini e i fatti incriminati, i legali della difesa e il consulente Nicola Penta hanno colto parecchie incongruenze e mancate verifiche, a tal punto da poter ribaltare le argomentazioni degli inquirenti. E’ sufficiente prendere come esempio quattro partite – tra le 39 sotto inchiesta per sostenere che gli arbitri “amici” della Juventus vengono penalizzati mentre quelli avversi sono graziati.
AMMONIZIONI DOLOSE – Il 26 settembre 2004 si gioca Udinese- Brescia, arbitra Antonio Dattilo e la partita finisce 1-2. I bianconeri friulani, che la settimana successiva ospiteranno la Juventus, protestano vivacemente per il clamoroso gol di Mannini, che segna a porta vuota perché il portiere De Sanctis è a terra dopo uno scontro in uscita con Sculli. Scoppia la rissa: Jankulovski colpisce al volto un avversario e viene espulso, il tecnico bresciano De Biasi si strattona con Cinquini. Alla fine, finiscono sul taccuino dell’arbitro anche gli ammoniti Pinzi, Muntari e Di Michele. Per gli inquirenti, come si legge nell’informativa dell’aprile 2005, c’è un disegno preciso: Dattilo ha indebolito l’Udinese, prossima avversaria della Juventus. Peccato che Pinzi, Muntari e Di Michele siano regolarmente in campo sette giorni dopo in quanto non diffidati, situazione che i carabinieri si accorgono – e correggono – nell’informativa del novembre 2005. E Dattilo viene fermato per un mese dai due designatori ma non per il motivo sostenuto dai carabinieri, e cioè per le ammonizioni dolose, ma per aver convalidato un gol che, da regolamento, non avrebbe dovuto assegnare.
IL CAOS DI REGGIO – E veniamo a uno dei must di Calciopoli, Reggina-Juventus 2-1 del 7 novembre 2004, quello del gol regolare annullato a Kaponel finale e del mancato rigore assegnato ai bianconeri, che subiscono la prima sconfitta. E’ già stato chiarito, anche in sede giudiziaria, che Moggi non ha chiuso nello spogliatoio l’arbitro Gianluca Paparesta in segno di protesta per gli errori commessi. Ma viene altrettanto accertato che in quella partita la Juventus è stata effettivamente danneggiata. Ebbene, secondo gli inquirenti, Paparesta sarebbe stato fermato dai due designatori Bergamo e Pairetto, sodali con la cupola di Moggi. Anche in questo caso i carabinieri hanno omesso di controllare: l’arbitro non salta neppure un turno tanto che la domenica successiva dirige Torino- Venezia di serie B, partita che finisce 1-1, e scatena pure le ire del presidente Cimminelli («Sembra che ci sia una regia occulta»). Poi in effetti c’è una sospensione, ma perché tutto il campionato si ferma per permettere alla nazionale di Marcello Lippi di disputare l’amichevole Italia-Finlandia. E alla ripresa Paparesta continua a non essere punito: infatti dirige Messina- Fiorentina
Marco Mancini 8 Maggio 2010 il 22:21
grazie per la tua solita precisione!
miki foggia 10 Maggio 2010 il 17:08
TORINO, 10 maggio – La Juventus ha deciso di chiedere alla istituzioni federali la revoca dello scudetto del 2006, assegnato poi a tavolino all’Inter. Lo rende noto la stessa società bianconera, comunicando di aver presentato un esposto al Coni, la cui premessa è: “Il movimento sportivo si basi e si fondi sulla lealtà tra e nei confronti di affiliati, nonchè parità ed equità di trattamento”. L’esposto è stato ratificato dal Cda bianconero svoltosi questa mattina a Torino.
IL COMUNICATO – Questo il comunicato della Juve relativo all’esposto per la revoca dello scudetto 2006 ratificato dal CdA: “Nel corso della seduta odierna, convocata per l’approvazione della terza trimestrale di bilancio, il Consiglio di Amministrazione della Juventus ha deliberato di inviare ai presidenti di Coni e Figc, alla Procura Federale e al Procuratore Federale Capo un esposto nel quale si richiede la revoca della decisione di assegnare lo scudetto della stagione 2005-2006. Come aveva anticipato John Elkann lo scorso 29 aprile, la Juventus chiede dunque un trattamento equo. La premessa del documento è infatti che «il movimento sportivo si basi e si fondi sulla lealtà tra – e nei confronti de – gli affiliati, nonché sulla equità e parità di trattamento»”.
“Nel comunicato del 26 luglio 2006 -prosegue la nota-, nel quale il Commissario Straordinario della Federcalcio motivava la decisione di assegnare lo scudetto 2005-2006 si leggeva che «gli organi federali possono intervenire con un apposito provvedimento di non assegnazione quando ricorrono motivi di ragionevolezza e di etica sportiva, ad esempio quando ci si renda conto che le irregolarità sono state di numero e portata tale da falsare l’intero campionato ovvero che anche squadre non
miki foggia 18 Maggio 2010 il 10:59
•Riportato: Calciopoli: i Della Valle pronti a intervenire
Anche i Della Valle stanno seguendo con interesse le vicende che riguardano il nuovo filone di Calciopoli, quello che vede coinvolta anche l´Inter di Moratti. Per il momento Diego e Andrea non hanno fatto nessun passo ufficiale (la società sta monitorando con molta attenzione la situazione), ma se nell´inchiesta dovessero venire fuori situazioni simili a quanto emerso nel primo filone, che ha portato la condanna della fiorentina, la società viola chiederà ai giudici lo stesso trattamento per i club coinvolti.
condor juve 10 Luglio 2011 il 07:47
inter in bbbbbbbbbbbbb