Il calcio sta diventando sempre meno uno sport e sempre più un business. E così dopo le varie indagini tra truffe, scommesse e partite truccate, anche una squadra che sempre si è battuta sul campo del fair play e della correttezza come l’Udinese, si ritrova invischiata in una vicenda giudiziaria piuttosto noiosa.
L’accusa è di illecito fiscale protratto nelle stagioni dal 2003 al 2005 e che ha coinvolto 6 presunte compravendite non corrette effettuate con Genoa e Venezia. Rinviati a giudizio ci sono il presidente dell’Udinese Calcio, Franco Soldati, l’ex direttore generale Pierpaolo Marino, poi passato al Napoli, e il consigliere di amministrazione Gino Pozzo. Quello che i giudici contestano è che alcuni calciatori siano stati acquistati e rivenduti dalla società bianconera non a scopo sportivo, cioè per rinforzare la squadra, ma solo per ottenere sgravi fiscali, visto che molti di questi calciatori non sono mai scesi in campo al Friuli.
A dir la verità non è nulla di nuovo, visto che non solo l’Udinese, ma quasi tutti i club di serie A effettuano diverse compravendite di calciatori che non vestono mai quella casacca, ma non è detto che ciò sia fatto per frodare il fisco. Il processo inizierà il prossimo 11 marzo.