Non siamo nemmeno a metà campionato ma la Premier League già saluta almeno una delle quattro pretendenti alla vittoria finale. Il Liverpool, che negli scorsi anni si giocava il titolo fino all’ultima giornata, si ferma ancora, stavolta in una difficile gara contro il Manchester City, e si ritrova dopo 13 giornate con 13 punti in meno dalla vetta.
A discolpa di Benitez c’è da dire che quest’anno ha una sfortuna incredibile. Mancava ancora Torres per infortunio, ma nonostante fosse rientrato Gerrard dopo un mese di stop, il suo posto in infermeria viene preso da Agger, seguito dopo un minuto da Babel. Altri due pezzi in meno, e visto come si era messa la partita, con il Manchester City vicino alla vittoria, dopotutto il 2-2 non è poi così male.
La vetta ormai è irraggiungibile anche perché il Chelsea è uno schiacciasassi che fa paura. Certo, rimane l’incognita di cosa farà quando col nuovo anno perderà le sue stelle convocate per la coppa d’Africa, ma intanto infila altri 4 gol al Wolverhampton (due proprio del ghanese Essien), e si lancia verso una fuga, contrastata solo dal Manchester United.
La squadra di Ferguson aveva una gara molto più difficile, ma l’Everton non gli oppone resistenza, e così i Red Devils vincono per 3-0 e restano in scia a -5 punti, tanti quanti potrebbe averne l’Arsenal se vincesse la gara da recuperare. Intanto i Gunners perdono l’occasione di ridurre ancora il distacco dalla vetta e perdono il derby contro il Sunderland 1-0.
Zola può recriminare perché ancora una volta, nonostante il doppio vantaggio, la sua squadra molla e si fa raggiungere nel finale. Purtroppo è una cosa che accade spesso in questo campionato, ma intanto per la prima volta è fuori dalla zona retrocessione.