Qualche tempo fa lo davano per finito, attratto ormai più dalla vita mondana che dal pallone che rotola. Poi il Milan gli ha offerto una possibilità di riscatto, per dimostrare di essere ancora quello che incantava le platee di mezzo mondo con le magie di cui solo lui era capace. Operazione riuscita? Beh, non si può dire che Ronaldinho sia rinato o che sia tornato ai livelli di un tempo, ma le ultime partite ci hanno consegnato un Gaucho in netta ripresa, capace ancora di strappare applausi a scena aperta. Cos’è cambiato?
Io mi sento sempre lo stesso, anche se negli ultimi tre anni sono successe tante cose. Non sono cambiato, ho solo più esperienza. Per me è sempre difficile quando devo restare in panchina. Sono contento quando ho la possibilità di fare quello che amo di più: giocare a pallone.
E’ una parte dell’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, durante la quale Dinho getta un occhio anche al futuro:
Io in futuro mi vedo come calciatore. Voglio fare come Maldini, giocare fino a quarant’anni e anche di più.
Se le gambe reggono, perché no?