Ennesimo show di Maradona dopo i tanti, tantissimi ammirati con la palla tra i piedi nei suoi anni migliori. Stavolta il pallone lo usa solo per la gioia dei fotografi appostati ai lati della passerella: uno, due, dieci palleggi per dimostrare che la magia di quel piede sinistro non si arrende all’età che passa.

Ieri a Cannes gli occhi erano puntati solo di lui, neanche fosse un attore di grido o un’attrice da sogno. Eppure c’era curiosità per il documentario sulla sua vita presentato dal regista serbo Kusturica al Festival francese.

Un docu-film di 90 minuti che farà discutere non poco, come sempre del resto quando ad aprire bocca è sua Maestà, Diego Amando Maradona. Ne ha per tutti il Pibe de Oro: da Matarrese a Pelè, fino a toccare temi internazionali che fanno riflettere sullo stapotere Usa. Gli si può rimproverare tutto, ma bisogna ammettere che, pur nella sua visione contorta di determinati eventi, qualche verità l’ha sempre detta, esponendosi in prima persona.


Sia chiaro che la mia non vuole essere una difesa a tutti i costi, ma non si può certo negare, ad esempio, che durante i Mondiali del ’90 la sua Argentina meritasse di perdere in quel modo (rigore assollutamente inventato e messo a segno poi da Brehme). Quella sera Maradona pianse lacrime amare ed ora a distanza di quasi vent’anni è pronto a scommettere che dietro quel penalty ci fosse la mano di Matarrese:

Quando eliminammo gli italiani dai Mondiali, ingoiarono il rospo più grande della storia, perché il mafioso Matarrese, presidente della Federazione italiana, aveva già concordato la finale: Germania e Italia. Fu allora che successe quel che successe.

E per Maradona in effetti fu la fine della carriera in Italia. Trovato positivo alla cocaina, venne costretto ad una lunga squalifica. Colpa sua, certo, ma casualmente anche Caniggia (autore del pareggio contro l’Italia) ebbe lo stesso trattamento di lì a poco:

Mi accusarono di doping. Poi fecero lo stesso con Caniggia. Però, dopo, nessun altro nel calcio italiano. A parte Maradona e Caniggia, nessuno ha mai preso un’aspirina.

E’ duro Maradona. Lo fosse stato un po’ con se stesso, a quest’ora staremmo raccontando un’altra storia, ma l’impressione è quella di un calciatore preso troppo spesso come bersaglio per i mali del calcio.

Altro giro, altra corsa: Pelè. Ultimamente l’asso brasiliano aveva affermato che Maradona era un dopato e che quindi dovevano essergli revocati tutti i titoli:

Anche lui ha un lato oscuro. Conosco tante storie su di lui e quindi farebbe meglio a tacere, il modo in cui parla di me è irriguardoso.

E infine un pensiero per “l’odiata” America:

Gli americani hanno lasciato morire gli jugoslavi perché non c’era petrolio, se no sarebbero intervenuti. Hanno ordinato il massacro in Afghanistan e questo mi fa arrabbiare. Assistiamo alla morte della gente in TV e sopra ci lucrano la Fox e la Cnn.

Convinzioni politiche a parte, non si può non riflettere sulle parole del Pibe de Oro.

Commenti (2)

  1. Il più grande calciatore di sempre, però ha dovuto pagare il suo talento con l’essere un uomo di poco valore…

  2. Vero, ma va riconosciuto che alla fine ha sempre pagato in prima persona.

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